“Il Governo – si legge in una nota stampa dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil – sembra aver dimenticato che l’industria turistica in Italia rappresentava il 13% del prodotto interno lordo e non si cura minimamente della sorte delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ridotti allo stremo da due anni di pandemia e adesso ancora una volta soli di fronte a una nuova emergenza internazionale che avrà gravi ripercussioni a livello europeo e mondiale. Misure concrete, a reale sostegno della filiera, sono urgenti e inderogabili: ripristinare al più presto gli ammortizzatori sociali in deroga, reintrodurre il blocco dei licenziamenti e porre un freno alla falcidia di posti di lavoro. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiedono a gran voce l’avvio immediato di un confronto con il Governo, per arrivare a un intervento organico, rapido e risolutivo che permetta di salvaguardare occupazione e professionalità e di tracciare una solida prospettiva per la filiera, dedicando tutele e interventi adeguati di sostegno al reddito per i lavoratori stagionali, duramente colpiti dalla crisi. La filiera del Turismo, della Ristorazione e della Cultura può uscire da questo stato di emergenza solo nel rispetto della legge e nella piena applicazione dei Contratti Nazionali di Lavoro, non per tornare alla precarietà del passato ma per inaugurare un nuovo capitolo del Turismo italiano, sostenibile e inclusivo, che poggi su un lavoro stabile, regolare e dignitoso”.
03/03/2022