Assessore D’Amato, nel Lazio sul fronte della emergenza pandemica, le cose sembrano lentamente migliorare. Ci fa il punto della situazione?
“Oggi (sabato 5 febbraio, ndr) dopo tanto tempo scendiamo sotto i diecimila casi, un trend in discesa, dunque un fatto certamente positivo. E questo è legato a due fattori: il primo è il livello di copertura vaccinale, assolutamente importante, e poi la diffusione della variante Omicron che comunque sta producendo e ha prodotto tanti casi positivi prima: dunque, adesso sono numerosi i guariti e c’è un processo di immunizzazione in corso”.
Secondo lei entro la primavera, massimo l’estate, è plausibile il raggiungimento della immunità di gregge o bisognerà ancora aspettare? Che prospettive ci sono in questa direzione?
“Io penso che tra due settimane arriveremo al novanta percento dei cittadini vaccinati con la terza dose sul territorio regionale del Lazio, è questo è indubbiamente un risultato assolutamente rilevante. Poi, credo che da qui alla fine del mese di marzo, quando verosimilmente finirà lo stato di emergenza, potremmo avere una situazione diversa e migliore”.
Attualmente il territorio regionale del Lazio è in zona gialla. Quale il futuro prossimo?
“Il nostro territorio è in zona gialla. Ora sta lentamente calando la pressione sulla rete ospedaliera, che ovviamente è l’ultima a calare visto e considerato che le degenze medie sono di circa quattordici giorni, per cui dovremmo attendere ancora un paio di settimane”.
A marzo/aprile potremmo già essere in zona bianca, dunque. Si preannuncia una primavera di convivenza più “facile” con il Covid?
“Personalmente sono ottimista. Perché adesso stiamo per entrare in una fase in cui la pandemia si trasformerà in fattore endemico, di convivenza. Per cui, poi, arriveremo ad avere un richiamo annuale del vaccino aggiornato e questo ci dovrebbe ricondurre a una sorta di normalità. Ripeto, io sono abbastanza fiducioso”.
Per quanto riguarda invece la riorganizzazione della rete ospedaliera nella Regione Lazio, come è in questo momento la situazione?
“Noi allo stato attuale abbiamo 2300 posti letto (da destinare o destinati ai malati Covid, ndr) in area medica e sono ampiamente sufficienti. Crediamo che da qui alle prossime due tre settimane ci sarà una drastica riduzione e questo consentirà alle strutture di riprendere l’attività ordinaria”.
Ultima domanda sulle vaccinazioni nel Lazio, come procede l’opera di convincimento nei confronti di chi ancora non si è vaccinato. Tanti sono stati i suoi appelli e i suoi moniti in tal direzione, nel corso di questi mesi.
“Lo ripeto, vaccinarsi è assolutamente importante. C’è stata una azione di recupero rilevante sugli over 50. Attualmente la fascia che risulta meno vaccinata è quella tra i 40 e i 49 anni: parliamo di circa 73mila persone ancora non vaccinate”.