IL RITIRO DEL FINANZIAMENTO DA 5 MILIONI DI EURO – Il problema che ora si è manifestato riguarda il ritiro da parte del Governo dei 5 milioni di euro che dovevano essere utilizzati per la realizzazione di un parco sportivo o di un Palazzetto dello Sport concepito per ospitare discipline quali: pallavolo, basket, ginnastica, arti marziali, sport rotellistici e, nella parete esterna, anche arrampicata. L’impianto sarebbe stato dotato anche di gradinate da 700 posti, di uno spogliatoio da 310 metri quadri e di una sala multifunzione da 160 metri quadri. Annesso alla struttura era nei piani anche un parcheggio.
L’OBIETTIVO DEL RIFINANZIAMENTO – Ora il compito cruciale in mano alla sindaca Virginia Raggi sta proprio nel riuscire a far riattivare tali fondi. Il progetto del PalaCorviale è fermo in quanto non ha più la copertura economica: ciò è dovuto al fatto che il Campidoglio ha tardato con le tempistiche riguardanti la scelta di quale tra i due progetti, PalaCorviale o parco sportivo, preferisse portare a compimento. La risposta dell’Amministrazione Capitolina sul programma di realizzazione delle strutture è arrivata in ritardo dato che, due settimane dopo la decisione dell’Aula, l’Ufficio Sport del Consiglio dei Ministri ha diramato l’inizio della prassi per definanziare l’intervento. I 5 milioni di euro, disposti dal CONI nel contesto dei piani per candidare Roma alle Olimpiadi, arrivano nel 2016. Non vi è candidatura ma permangono sia fondi che progetto.
LA MOZIONE – Nell’ottobre del 2020 una società legata al Dicastero dell’Economia, la Sport e Salute Spa, presenta al Comune di Roma due progetti tra i quali scegliere (parco sportivo o Palazzetto dello Sport). La scelta va nelle mani delle commissioni e a dicembre dello stesso anno l’Assemblea Capitolina punta tutto sul Palazzetto. Meno di un mese dopo dal Dipartimento Sport del Consiglio dei Ministri giunge la decisione di rimuovere i fondi. L’essenzialità di portare in concreto il progetto del PalaCorviale è stata affrontata dall’Assemblea Capitolina in una delle ultime sedute dell’Aula. In Campidoglio la questione del PalaCorviale è molto sentita; in tale sede è stata votata trasversalmente una mozione, presentata da Fratelli D’Italia e dal Pd, con l’obiettivo di chiedere alla sindaca di attivarsi in merito. “Visto che i funzionari dell’Ufficio Sport presso il Consiglio dei Ministri – si legge nella mozione – hanno dato rassicurazioni sul fatto che i fondi non sarebbero stati perduti si chiede a Raggi di promuovere ogni iniziativa utile per agevolare la costruzione del PalaCorviale, uno strumento di inclusione sociale e di contrasto alla marginalizzazione che i residenti attendono da più di tre lustri”.
IL PALAZZETTO – Il Palazzetto dello Sport era previsto già nel 2003 e proprio l’impianto contribuirebbe al rilancio in positivo della zona urbanistica di Corviale. I primi lavori risalgono a dieci anni fa, nel 2011. Poi gli interventi si interruppero e il sito rimase abbandonato a sé stesso, diventando il teatro di discariche ed insediamenti abusivi. Ad oggi infatti, senza Palazzetto, via Maroi presenta una conformazione strutturale degradante. Si configura infatti come una linea di confine tra l’abitato del Serpentone ed un’area verde inutilizzata che versa in uno stato di totale degrado.
I RESIDENTI SCRIVONO AL SOTTOSEGRETARIO VEZZALI – Per contrastare questa dinamica di degrado, abbandono e per rilanciare il progetto del PalaCorviale, i residenti del quartiere hanno deciso di scrivere a Valentina Vezzali, ex schermitrice olimpionica ed oggi designata dal presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, come sottosegretario allo Sport. Ad inviare una lettera alla sei volte Oro Olimpico ha concorso l’organizzazione comunitaria Corviale Domani con l’intento di far sbloccare l’iter per la realizzazione del PalaCorviale. “Corviale ed il suo territorio – si legge nella lettera inviata alla Vezzali – ha un rilevante sistema scolastico ma anche una significativa dispersione scolastica e sociale, da recuperare. Noi però siamo convinti-si puntualizza sempre nel testo-che lo sport possa essere un importante strumento di inclusione sociale e di contrasto alla marginalizzazione”.