A settembre si torna a scuola in classe. L’anno scolastico 2021/22 ormai alle porte si aprirà con la didattica in presenza. A partire dal primo settembre, e fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31 dicembre, “l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado e universitaria sarà svolta in presenza”. Così stabilisce il decreto Legge n.111 del 14 agosto del Governo Draghi che sancisce le “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti”. Il Decreto specifica che eventuali deroghe al ritorno in classe rigorosamente in presenza potranno essere applicate solo in casi di straordinaria necessità se alcune zone e comuni dovessero tornare in fascia arancione o rossa.
LE REGOLE DI BASE
Tra le misure previste per un rientro in sicurezza resta l’obbligo dei dispositivi di protezione individuale: le mascherine dovranno essere indossate dagli studenti e dal personale scolastico: ancora non è chiaro se l’obbligo riguarda anche le classi completamente immunizzate, mentre è certo che non è previsto per i bambini sotto i sei anni e per chi presenta disabilità o patologie incompatibili con l’utilizzo delle mascherine. Restano in vigore le altre misure applicate a inizio pandemia: la frequente areazione degli spazi, la sanificazione quotidiana o a fine turno dei locali, la presenza agli ingressi di erogatori di prodotti disinfettanti e l’igiene delle mani. L’ingresso o la permanenza a scuola è vietata per chi dovesse presentare sintomi respiratori e una temperatura corporea superiore ai 37,5°. “In caso di sintomi indicativi di infezione acuta delle vie respiratorie di personale o studenti, occorre attivare immediatamente la specifica procedura – così riportano le linee guida governative redatte sulla base del parare del Comitato Tecnico Scientifico- il soggetto interessato dovrà essere invitato a raggiungere la propria abitazione e si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della ASL competente”. Il Protocollo di sicurezza per la ripresa dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia stabilisce che “qualora le Regioni e i singoli enti locali lo dispongano va favorita la misurazione della temperatura corporea in entrata dei bambini, di tutto il personale docente e ausiliario presente nella struttura”. La regola di base, tuttavia, resta la misurazione della temperatura corporea a casa, prima di recarsi a scuola. Sono però presenti alcune raccomandazioni dell’Associazione nazionale dei medici del lavoro sulla gestione di casi di alunni sintomatici durante l’orario scolastico all’interno dell’istituto. La misurazione della temperatura, secondo l’Associazione, dovrà essere effettuata da “un lavoratore già formato a questa attività (possibilmente un incaricato al primo soccorso) o altro personale aziendale addestrato soprattutto a evitare un contatto stretto e a saper gestire una situazione di disagio”.
OBBLIGO DEL GREEN PASS PER IL PERSONALE
Confermato l’obbligo del Green Pass per tutto il personale docente e non docente. Senza la certificazione verde il personale non potrà accedere agli edifici scolastici. L’assenza per mancato possesso del green pass verrà inoltre considerata ingiustificata e, se protratta oltre i cinque giorni, determinerà lo scioglimento del rapporto di lavoro con multe a partire da 400 euro. Per gli studenti non è previsto l’obbligo del green pass, così come è esente il personale che, per motivi di salute e sulla base dei criteri indicati dal Ministero della salute, non può fare il vaccino. Restano tuttavia alcuni punti da chiarire come i tamponi a carico delle scuole per il personale fragile e il controllo dei Green pass, le cui modalità sembrerebbero equiparate a quelle dei servizi privati e commerciali.
CHI DEVE CONTROLLARE IL GREEN PASS?
Preoccupa la confusione sul controllo del green pass. L’eventuale sovrapposizione di incarichi del personale scolastico, già oberato e non idoneo a ricoprire il ruolo di “controllore”, è uno dei punti da chiarire. L’Associazione nazionale Presidi chiede: “Come controllare quotidianamente il possesso della certificazione verde da parte di tutti i lavoratori in tutti i plessi in cui gli stessi prestano servizio se non con evidente ed evitabile aggravio organizzativo data l’insufficiente disponibilità di risorse umane già contemporaneamente impegnate nello svolgimento di altri compiti?”. La questione è ancora irrisolta e rischia di rallentare la regolare ripartenza delle attività. “A dieci giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico – riprende l’ANP – l’avvio ordinato delle attività è pregiudicato da problematiche a cui non è stata ancora fornita una soluzione efficace ed univoca. L’individuazione di tale soluzione non può né deve essere lasciata alla libera interpretazione delle scuole e dei dirigenti scolastici perché concerne complesse questioni, anche riguardo alla privacy, che devono essere affrontate a livello nazionale”.
L’IMPORTANZA DEL RECUPERO DELLA SOCIALITÀ
Il ritorno alla didattica in presenza è fondamentale non solo per garantire una formazione a 360 gradi, ma soprattutto per restituire ai bambini e agli adolescenti la dimensione della socialità, fondamentale per favorire un pieno sviluppo psicologico, affettivo, personale e relazionale. Secondo il Presidente dell’Ordine degli Psicologi David Lazzari “l’eccessivo utilizzo della didattica a distanza, in particolare per bambini nella scuola dell’infanzia e primaria, può limitare l’apprendimento, ostacolare la regolazione emotiva, cognitiva e comportamentale, con una ridotta capacità di concentrazione, una minore curiosità e autocontrollo”. Nell’ultimo anno si è registrata un’espansione dei disturbi del sonno, di stati d’ansia e una maggiore tendenza all’isolamento nei ragazzi in età scolare. Con la DAD si è verificato inoltre un ulteriore aumento della dispersione scolastica e delle diseguaglianze sociali: molte famiglie in condizioni di svantaggio socio-economico, infatti, non disponevano della strumentazione digitale per frequentare le lezioni a distanza e, talvolta, nemmeno degli spazi. Per garantire il pieno e continuativo ritorno alla vita scolastica il CTS sottolinea la necessità di aderire e far aderire alla campagna vaccinale, al fine di raggiungere la maggiore copertura possibile per bloccare i contagi e scongiurare il rischio di altre chiusure, tra cui il non auspicabile ritorno alla DAD.