COS’È LA VARIANTE DELTA
La variante Delta del coronavirus Sars-Cov-2, precedentemente denominata variante indiana, desta particolare preoccupazione per ciò che è avvenuto nel Regno Unito. Lì si è infatti verificato un notevole incremento dei contagi (+79% n.d.r.) e, di conseguenza, il prolungamento delle misure restrittive fino al 19 luglio. Il dato è ritenuto preoccupante perché nel Regno Unito il 75% degli adulti ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino. Questo porta a pensare gli esperti che i vaccini non coprano del tutto questa variante, ritenuta anche particolarmente aggressiva. Precisamente, è ritenuta più contagiosa del 60% rispetto alla variante inglese.
PERCHÈ È PIU’ AGGRESSIVA
È più aggressiva perché presenta due mutazioni: la E484Q e la L452R. La proteina Spike rende il virus più contagioso e resistente agli anticorpi rendendo – presumibilmente – inefficaci i vaccini. Chi ha contratto il Covid con variante Delta ha parlato di sintomi uguali, ma più forti con tempi di guarigione più lunghi.
I CASI IN ITALIA E NEL LAZIO
In Italia la variante Delta del Covid è arrivata inizialmente a Milano, dove si è verificato un focolaio in una palestra, e a Brindisi. In entrambi i casi i cluster sono stati isolati. Secondo quanto riportato dall’ultimo monitoraggio, ad oggi la diffusione maggiore si registra in Lazio (3,4%), Sardegna (2,9%) e Lombardia (2,5%).
I VACCINI SONO EFFICACI?
Rispetto all’efficacia dei vaccini secondo i dati del Public Health England una singola dose di vaccino (Pfizer-BioNTech o AstraZeneca) ha un’efficacia solo del 33% nei confronti di questa variante, percentuale che dopo la seconda dose sale, rispettivamente, all’88% e al 60%.