«Nell’approvazione del nuovo Piano Territoriale Paesistico – commentano all’unisono Nicolò Rebecchini, presidente di Acer (associazione dei costruttori edili di Roma; e Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare – la Regione Lazio ha del tutto ignorato le osservazioni formulate dagli operatori del settore immobiliare e del settore delle costruzioni che quotidianamente operano sul territorio regionale e, in maniera del tutto inusuale, ha rigettato in toto gli emendamenti presentati in Consiglio regionale. Le limitazioni introdotte con il Piano sono molto rilevanti e generano incertezza sugli investimenti programmati – affermano le due associazioni – con le conseguenti ricadute, anche in termini di occupazione, su tutta la filiera immobiliare, sul settore delle costruzioni, su tutto l’indotto industriale che ne deriva e persino su quelli per cui la stessa Regione o la competente Soprintendenza aveva verificato la conformità con le tutele paesaggistiche. Il Piano, inoltre, richiede un aggiornamento delle tavole e dei perimetri dei paesaggi che in molti casi risultano retrodatati rispetto alle trasformazioni nel frattempo introdotte sul territorio. Complessivamente il Piano inibisce o rende comunque estremamente complessi gli interventi di rigenerazione urbana e di transizione green del patrimonio edilizio – in gran parte obsoleto, insicuro ed energivoro – di cui la nostra regione avrebbe grande bisogno. E facendo questo, contraddice le finalità di sviluppo sostenibile che il governo italiano e l’Europa intera si stanno ponendo e che pure – concludono – non sono separabili dagli obiettivi di tutela e valorizzazione paesaggistica».
23/04/2021