Un’operazione e due distinti arresti della Polizia di Stato a Roma nella zona dell’Anagnina: uno per spaccio e l’altro per inottemperanza al decreto di espulsione dal territorio nazionale. Gli investigatori del II Distretto San Lorenzo, durante un servizio antidroga, hanno notato un ‘viavai’ strada/cliente/appartamento in una delle vie limitrofe al capolinea della metro A. Dopo un breve appostamento i poliziotti sono entrati in azione bloccando e perquisendo l’abitazione in uso a G.I., 46enne originario dell’Albania. Divisi in 2 vani, uno posto nella dispensa e l’altro vicino alla porta di accesso, sono stati trovati 28 kg di marijuana e 2.280 euro in contanti. G.I. è stato arrestato per spaccio e detenzione di droga.
Un’altra persona è finita in manette durante la stessa operazione: un 43enne di origini albanesi, trovato nell’appartamento che fungeva da base di spaccio. L’uomo risultava, da un primo controllo, immune da qualsiasi pregiudizio di polizia. La cosa non ha convinto gli agenti che, sottoponendolo all’identificazione tramite rilievi dattiloscopici, hanno risolto il mistero: l’albanese, dopo essere stato espulso dall’Italia nel 2019, ha cambiato il cognome prendendo quello della moglie e così, usando il nuovo passaporto, è tornato in Italia. Al termine degli accertamenti N.A. è stato arrestato in ottemperanza dell’articolo 13 del Testo unico sull’immigrazione.
29/01/2021
