“Nel medesimo filone investigativo – si legge in una nota stampa diramata dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma – erano già stati sottoposti a sequestro preventivo oltre 12 milioni di euro nei confronti di due società content service provider (CSP), le quali, per conto del gestore telefonico, sviluppavano il software e proponevano, per il tramite di aggregatori/HUB tecnologici, il servizio alla clientela. Ai fini della esatta quantificazione dei proventi illeciti incamerati indebitamente dalla compagnia telefonica, il pool degli investigatori ha chiesto e ottenuto dal G.I.P. di applicare la medesima “formula della frode” utilizzata dagli indagati nella ripartizione interna dei guadagni”.
Ecco di cosa si tratta: “La formula V = (B/0,45 + Y/0,45) / 2 mette in relazione il profitto illecito della compagnia telefonica con quello dei produttori dei contenuti VAS. Da qui, considerato che i ricavi complessivi di questi ultimi derivanti da attivazioni illecite sono pari a oltre 19 milioni di euro, applicando la formula, quelli riconducibili alla società telefonica “WINDTRE” sono quantificati in 21,2 milioni di euro, oggi oggetto di sequestro”.
“Le investigazioni – proseguono le Fiamme Gialle – hanno disvelato che era sufficiente visitare una pagina web o consultare un’app con il proprio cellulare, talvolta con l’inganno di fraudolenti banner pubblicitari e, senza far nulla (Zero Click), per ritrovarsi istantaneamente a essere abbonati a un servizio che prevede il pagamento di una somma di denaro sul conto telefonico ogni settimana o mese in cambio dell’accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video o altro. Fenomeno illecito che si è appurato non essersi interrotto neppure durante l’emergenza sanitaria nazionale in atto”.
“L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, nelle persone del Procuratore della Repubblica dott. Francesco Greco, del Procuratore Aggiunto dott. Eugenio Fusco e del Sostituto Procuratore dott. Francesco Cajani, riguarda l’ipotesi di frode informatica ai danni dei consumatori ex art. 640-ter c.p., commessa da soggetti – alcuni con ruolo dirigenziale – di “WINDTRE”, nonché con aggregatori/hub tecnologici e content service provider (CSP) in concorso tra loro. Si segnala, infine – conclude la nota stampa – che durante lo scorso mese di luglio, la compagnia telefonica ha reso noto di aver provveduto a rimborsare automaticamente sul conto telefonico tutti i clienti vittime delle attivazioni non compliant per oltre 20 milioni di euro, salvo poi richiederli indietro, ai CSP interessati da tali attivazioni (c.d. “ribaltamento al provider”). Le indagini non sono ancora concluse”.