Si è riunito questa sera il Consiglio dei ministri per l’adozione delle nuove misure anti-Covid che entreranno in vigore dopo il 6 gennaio, e fino al 15. In arrivo una zona gialla ‘rafforzata’ nei giorni feriali – con il divieto di spostamento tra le regioni e possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione per massimo due persone – e una zona arancione nel fine settimana. Gli spostamenti tra le regioni saranno possibili solo se motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il testo prevede anche l’abbassamento della soglia dell’Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce e che sarà in vigore da lunedì 11: con Rt ad 1 si andrà in zona arancione e con l’Rt a 1,25 in zona rossa. Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 7 e il 15 gennaio tutta Italia sarà in zona arancione, sarà consentito lo spostamento tra i comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 km, ad esclusione in ogni caso degli spostamenti verso capoluoghi di provincia. Consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata in visita al giorno, tra le ore 5.00 e le ore 22 per un massimo di 2 ospiti, ad esclusione dei minori di 14 anni.
“La cosa più importante in questo momento è l’inasprimento delle soglie, misura condivisa con le regioni“. Lo dice il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia a La Vita in diretta, a proposito delle nuove misure che saranno discusse questa sera dal Consiglio dei Ministri in vista della scadenza delle restrizioni approvate con il ‘decreto Natale’. Il nuovo sistema prevede di “far scattare le misure restrittive quando si va oltre l’1 di indice di contagio e l’1,25, per le zone rosse. Non era scontato: oggi il ministro Speranza porta questa proposta in consiglio dei ministri”. E sempre Boccia è poi intervenuto sulla questione scuola: “Ci sarà la ripartenza” delle scuole “il 7 gennaio. Questa sera ci sarà il provvedimento proposto dal ministro Speranza”. A proposito della posizione assunta da alcune regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, Boccia consiglia “alla conferenza delle regioni di mantenere ancora stretto il raccordo e il coordinamento. E’ vero che le regioni possono decidere restrizioni ulteriori sulla base dei dati epidemiologici, e in tal senso noi tireremo le somme con la cabina di regia di venerdì prossimo. Ma dico solo che chi sposta in avanti per ragioni epidemiologiche l’apertura delle scuole, dovrebbe spostare in avanti anche tutte le altre attività che sono a rischio contagio”.