Assessore, è un momento delicato, c’è il Bilancio in aula, un documento che quest’anno risente fortemente del Covid, quali sono i pilastri?
“Il Bilancio 2021-23, insieme alla Legge di stabilità 2021, è stato approvato in Giunta il 9 dicembre e trasmesso al Consiglio. La solidità dei conti della nostra Regione, nonostante la pandemia e la crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo, ci ha consentito di confermare le agevolazioni fiscali dello scorso anno, sia per le famiglie che per le imprese. Resta la platea dei 2,3 milioni di contribuenti esentati e dei 500mila coinvolti dalla riduzione dell’Irpef con un criterio di progressività e sempre più imprese nel Lazio beneficeranno dell’abbassamento dell’Irap dello 0,92%. Ci sono novità anche sulla tassa auto, con una norma che premia i comportamenti virtuosi delle società di leasing e noleggio a lungo termine, e confermiamo le esenzioni per i veicoli ad alimentazione ibrida immatricolati nel Lazio. Prevediamo anche l’esenzione per il triennio dell’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo. Anche per quanto riguarda il patrimonio regionale, rafforziamo le finalità pubbliche, prima fra tutte quelle scolastiche, dei beni trasferiti ai Comuni. È un bilancio coraggioso, soprattutto per il periodo difficile che stiamo vivendo e sono certa che in Consiglio lo spirito di collaborazione tra le forze politiche contribuirà ad approvarlo nelle prossime settimane”.
Come sono andate le misure, ad esempio il Pronto Cassa, che avete preso per far fronte all’emergenza causata dal lockdown?
“Dalla Regione Lazio sono state messe in campo da subito misure e risorse – in molto casi a supporto delle misure del Governo con il Cura Italia, il Decreto Rilancio e Dl Ristori – per essere vicini alle persone, alle imprese, alle famiglie, ai territori. Abbiamo raggiunto la maggior parte delle categorie toccate dalla pandemia. Penso proprio al Pronto Cassa, un sostegno alle imprese e liberi professionisti con prestiti fino a 10mila euro, a tasso zero, da restituire in 5 anni, con un anno di pre-ammortamento, che ha avuto una grande partecipazione, con oltre 40 mila domande pervenute. Ma anche Spesa Facile, un servizio gratuito attivato nelle prime settimane di emergenza Covid, frutto di un accordo tra la Regione, i Comuni, il Terzo settore, le associazioni di categoria di Commercio e Distribuzione, per la consegna della spesa a domicilio a persone non autosufficienti, anziani, donne in gravidanza, positivi Covid-19. Abbiamo appena approvato in Giunta uno stanziamento di 15 milioni di euro per rifinanziare i Buoni spesa, con una novità, la possibilità di erogare i buoni spesa sia in forma cartacea, sia tramite carte prepagate o caricamenti sulla tessera sanitaria, per semplificare ulteriormente le procedure di distribuzione dei buoni. Sono inoltre tanti i bonus e voucher introdotti in questi mesi, per gli studenti, per lo sport, per la cultura, per le donne, bandi per gli asili nido e voucher per colf e badanti. I voucher come anche i bonus possono essere un ristoro immediato e di facile acquisizione in momenti di crisi economica come quella che stiamo attraversando. È chiaro che è un sostegno momentaneo che non può sostituirsi alle politiche settoriali e agli investimenti che rientrano nella gestione ordinaria del Bilancio regionale”.
Assessore, da dove si riparte? Il recovery Fund è l’occasione giusta?
“Le risorse del Recovery fund rappresentano una grande opportunità che la Regione Lazio vuole cogliere al meglio. Nei primi giorni di novembre, attraverso un atto d’indirizzo, le autorità di politica economica regionale del Lazio hanno presentato un mix di 44 progetti, con una stima di fabbisogno finanziario attorno a 17,2 miliardi, articolati nelle missioni «Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo», «Infrastrutture per la mobilità». «Rivoluzione verde e transizione ecologica», «Equità sociale, di genere e territoriale», «Istruzione, formazione, ricerca e cultura», «Salute». Le missioni si traducono in interventi concreti che investono in settori chiave dell’economia regionale e impattano sulla qualità della vita dei cittadini. Vale la pena quindi andare fino in fondo e crederci”.
Prima che scoppiasse la pandemia si parlava di ‘green new deal’, oggi forse è ancora più urgente…
“La transizione verso la green economy è uno dei fattori determinanti per lo sviluppo e per l’occupazione nei prossimi anni, oltre che un impegno che l’intera collettività deve assumere per dare una svolta al fenomeno dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Noi nel Lazio abbiamo accettato la sfida, già da qualche anno. Non a caso, il territorio laziale è stato capofila di 17 regioni europee riguardo al primo progetto della storia, “Horizon 2020” sull’economia circolare, il progetto Screen. Abbiamo lanciato il Piano Lazio Green, con azioni strutturali per voltare pagina su tutti i fronti: dal progetto Ossigeno all’educazione ambientale nelle scuole fino alla lotta ai rifiuti plastici. Uno dei punti cruciali del Piano Lazio Green riguarda ovviamente la riconversione del tessuto produttivo. scommettere su economia sostenibile e circolare significa mettere in gioco le migliori energie di cui disponiamo: ricerca, università, tecnologie, innovazione. Il percorso verso una vera e propria svolta green è appena iniziato. Con le Politiche di Coesione regionali 2021-2027 lo integreremo e completeremo, nel solco delle indicazioni della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con il Green New Deal”.
Dunque tante prospettive, ma la paura di molti è che i fondi e le risorse rimangano prigioniere di un collo di bottiglia strettissimo, chiamato burocrazia.
“La burocrazia nelle procedure è purtroppo uno dei limiti della programmazione. Nel Lazio puntiamo sulla semplificazione delle procedure e stiamo creando un quadro normativo che consente tempi certi di realizzazione degli interventi (penso alla Legge per la Semplificazione approvata dal Consiglio). È chiaro che, di fronte a un’enorme opportunità di risorse, con tanti progetti da poter realizzare, è utile seguire le indicazioni contenute nel Piano di Ripresa e di Resilienza puntando su linee strategiche precise, dando la priorità a quei progetti subito cantierabili e monitorabili in termini di traguardi intermedi e sempre in collegamento con gli obiettivi del piano nazionale”.