«Vorrei segnalare – racconta – alcune disfunzioni e anomalie che si sono verificate nella gestione di queste votazioni da parte del Comune o di chi avrebbe dovuto provvedere all’organizzazione del Servizio Elettorale. Non è stata affatto notificata al Presidente, né agli scrutatori, nel momento dell’invio della nomina, in alcun modo la presenza di votanti covid ricoverati o / e a domicilio (spettanti al seggio speciale collegato). Non hanno provveduto in modo adeguato a fornire il taxi o la macchina della municipale dopo il termine delle operazioni di scrutinio elettorale, per poter portare il materiale alla nuova Fiera di Roma, se non attendendo ore. Quanto al primo punto, aggiungo che l’unica cosa che è stata fatta il sabato pomeriggio 19 settembre è un corso rapidissimo, di circa 20 minuti ad alcuni giovani volontari della Protezione Civile, spalla degli scrutatori del Seggio speciale collegato al mio. E’ stato insegnato loro, seppur rapidamente, a indossare e togliersi i vestiti protettivi anticovid e dare qualche informazione di sanificazione degli ambienti ai Presidenti o su come far votare i malati covid ricoverati sprovvisti di documento di identità per ovvio motivo.
Mentre non si è affatto provveduto ad esempio a porre l’obbligo di voto assistito per questi elettori covid, bensì solo la proposta, dal momento che forse il diritto alla tutela della salute di chi è un pubblico ufficiale, alcuni anche volontari, è superiore a tutto. Il personale non è stato adeguatamente formato, né informato. Comunque non bisogna sottoporre al rischio contagio, seppur minimo, nessuno, tanto meno i pubblici ufficiali. Quanto al secondo punto, la delegata del Comune collegata al nostro seggio ha avuto la notifica da parte dell’addetta comunale di non chiamare affatto il taxi o la municipale del Comune, poiché al termine delle operazioni sarebbero state fornite tre automobili, una per ogni seggio del Policlinico, essendo previsto un massimo di due persone per auto, a causa dell’emergenza sanitaria. Invece non è stato così: al termine delle votazioni, dopo un’attesa di due ore e a quel punto varie telefonate, si è presentata un’auto sola che ha caricato solo gli incaricati di uno dei seggi, a cui io ho delegato il mio pacco elettorale. Tuttavia la delegata del Comune collegata al o seggio ha dovuto attendere altre due ore e mezzo prima di essere trasportata con la parte del suo materiale del seggio alla Nuova Fiera di Roma, mentre lo scrutatore di un altro dei seggi, per non attendere il giorno dopo, ha deciso di portare il materiale lui con il suo scooter privato, rischiando di persona. Una disorganizzazione tale, a mio parere, va segnalata oltre che alla Sezione elettorale di via Petroselli, a cui provvederò, anche a organi di stampa».
Referendum, ecco il suo racconto
La denuncia di una presidente di un seggio ospedaliero: disorganizzazione e caos per i votanti Covid
È una Presidente di Seggio Ospedaliero che ha lavorato presso il Policlinico “Umberto 1” di Roma in occasione del referendum a scrivere al Caffè, per raccontare che qualcosa non ha funzionato. Secondo la sua testimonianza, tante sono state le falle nel sistema.
22/09/2020
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