CRISI PER ALCUNI, AFFARI PER ALTRI
La crisi del settore investe in modo diverso i commercianti. Il presidente dell’A.E.P.E.R. ha spiegato che ”Gli esercenti proprietari dei locali versano in migliori condizioni. Altri sono riusciti a farsi ridurre gli affitti”. Non tutte le attività poi registrano delle perdite. In diverse zone della città i profitti dei bar sono buoni: “In alcuni quartieri popolari dopo la stazione Tiburtina, gli affari del settore vanno bene. Anche al Torrino, dove abitano i dirigenti d’azienda, gli esercizi della zona hanno registrato buoni incassi. In generale nella città non c’è una situazione uniforme. Ci piacerebbe che le istituzioni ci parlassero di più e non rallentassero il rilancio della città”.
LE SOLUZIONI PROSPETTATE
“Ci piacerebbe che le istituzioni ci parlassero di più e non rallentassero il rilancio della città”. Ha spiegato al Caffè di Roma Pica, che ha illustrato anche le possibili misure potrebbero alleviare la crisi del settore: “Il governo potrebbe far applicare una cedolare secca, ovvero un abbassamento delle tasse sull’affitto, ai proprietari dei negozi che riducono il canone ai commercianti. Il locatario in questo modo sarebbe invogliato a diminuire l’affitto per il vantaggio fiscale che riceverebbe. A settembre poi bisognerà pagare la bolletta differita dell’Ama. L’autorità dell’energia Arera ha stabilito che si può ridurre per il lockdown almeno la quota variabile. Siamo infine in attesa che il Comune di Roma tolga la tassa di occupazione di suolo pubblico. La delibera ufficiale non è stata tolta”. Pica ha ricordato come rispetto a questa tassa esistano dei problemi che vanno risolti:” Ci sono persone che a gennaio hanno pagato tutta la tassa in un unica rata . Bisogna trovare una soluzione anche per loro. Grazie alla delibera Coia è stata aumentata la superficie disponibile per i tavolini. Però non è stato cancellato il Cosap (il canone di occupazione del suolo pubblico). Mi auguro che la Raggi la tolga. A metà luglio abbiamo scritto all’amministrazione capitolina per richiedere la delibera su questo punto”.
OCCUPAZIONE A RISCHIO
La grave crisi del settore causata dalla pandemia per Pica potrebbe portare pesanti conseguenze sull’occupazione: ” ttualmente la gente è preoccupata perché c’è il blocco dei licenziamenti, ma se il calo del settore continua in questo modo il 70% dei dipendenti verrà licenziato. Vanno trovate soluzioni che non prevedano solo la cassa integrazione. La nostra idea per Roma è di promuovere il turismo tramite l’offerta museale e di eventi per rilanciare il commercio. E poi di finire lo smart working. L’usciere di un’azienda cosa fa a casa?”
Il presidente dell’A.E.P.E.R. ha concluso spiegando che per la crescita degli affari, la cui ripresa è prevista per marzo, c’è bisogno di un rilancio dell’economia della città:”Bisogna programmare le infrastrutture: Non basta rifare l’asfalto. Poi c’è da risolvere la questione dello stadio. Se non si costruisce gli investitori non vengono a Roma Sono quattro anni che si attende la delibera. Infine occorre completare alcune opere per rilanciare l’economia cittadina. La metropolitana per esempio va portata fuori Roma. Adesso è tutto fermo. La burocrazia infine va semplificata”.