Roma sta ripartendo ed i romani devono fare i conti con la distanza di sicurezza su bus e metro. Il Campidoglio apre i varchi Ztl e rilancia la mobilità sostenibile, ma se nella fase 2 in molti opteranno per l’auto, la capitale rischia un’impennata di traffico e smog. Ne abbiamo parlato con Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio.
Nella Fase 2 per agevolare il ritorno al lavoro dei romani nelle zone centrali, il Campidoglio ha scelto di lasciare i varchi Ztl aperti almeno fino a fine mese. Un aiuto o un danno per Roma?
“Se il Campidoglio pensa di lasciare aperti i varchi per un lungo periodo, sarebbe un danno per la città e per l’ambiente. Non si aiutano l’economia ed i negozi, permettendo il transito delle auto in centro, ma si deve pensare a ricostruire una città più vivibile e moderna rispetto a come l’abbiamo lasciata prima di chiuderci in casa”.
E’ probabile che ci saranno più autobus in giro a causa del dimezzamento dei posti a bordo a cui si aggiungeranno più auto private. Per Roma una nube nera all’orizzonte?
“La flotta Atac è quella, ma siccome su ogni bus deve entrare la metà delle persone, si è raddoppiata la flotta facendo accordi di noleggio con aziende di trasporto privato per il traffico periferico. Ma se si ragiona solo sul fatto che l’autista dopo 25 persone può anche non fermarsi, resta da capire cosa faranno le persone alla fermata. Aumenteranno sicuramente le auto, perché molti avranno paura di andare sul bus dove sarà difficile mantenere la distanza sicurezza”.
La sindaca ha annunciato un piano straordinario con 150 km di piste ciclabili. Roma è pronta per una mobilità leggera?
“Le persone sono pronte da anni ai cambiamenti e molto prima delle istituzioni. E’ vero che alcune ciclabili sono state fatte, ma il Campidoglio ha il progetto del Grab, il grande raccordo delle bici, un percorso anulare di 54 km finanziato anni fa dal Ministero dei trasporti, che potrebbe connettere tutte le ciclovie e passare attraverso i parchi. Ripensando la mobilità, bisogna allargare lo sguardo a pedoni, ciclisti e micromobilità elettrica. Servono interventi che possono essere fatti anche in modo economico. Faccio un esempio: colorare l’asfalto di un altro colore autorizzando il passaggio di soli bici e pedoni. Su alcune strade non si vedono neanche le strisce pedonali abbandonate da 10 anni. A Roma camminare in sicurezza non è scontato”.
Allo studio del governo un bonus per l’acquisto di bici e monopattini. E’ un provvedimento che piace a Legambiente?
“E’ un bel provvedimento, ma se in una città come Roma si permette il passaggio di tante auto, incentivando l’uso delle bici, si mettono a rischio i ciclisti. Il traffico non può restare così”.
E Legambiente quali soluzione metterebbe in piedi per affrontare l’emergenza Covid?
“Anzitutto a Roma siamo già in ritardo, perché la fase 2 è già iniziata e a parte la Ztl non c’è nulla. Serve una riorganizzazione degli spazi, per esempio si potrebbe allargare lo spazio del marciapiede, per ciclisti e pedoni, anche con una semplice verniciatura. In vista dell’estate non sarà difficile pensare a percorsi ciclabili per raggiungere posti nevralgici, come le fermate, i plessi scolastici, dove ci sono migliaia di persone e soprattutto i ragazzi che amano la bici. Altro aspetto, la distribuzione delle merci che andrebbe fatta con mezzi ecologici ed elettrici, e ancora per gli spostamenti si potrebbe usare la rete dei parchi, 14 in tutto, da connettere con corridoi sicuri. Roma è la città più verde d’Europa, ma deve essere valorizzato”.
Tra gli effetti dell’emergenza, la diminuzione dell’inquinamento. A Roma, invece, si è parlato di un aumento, è vero?
“Questa è una fake news. A Roma l’inquinamento da polveri sottili è sceso in modo importante in un periodo dell’anno dove ci sono piovosità e vento. Negli ultimi tre giorni di marzo invece sono stati superati i livelli di PM10 in tutte le centraline, ma studiando la situazione, abbiamo capito che si è trattato di un fenomeno meteoreologico. Infatti le polveri sottili non sono solo quelle prodotte da auto e riscaldamento, ma la pioggia di sabbia del deserto alza il livello. In quei giorni tirava vento da sud-ovest, cioè dal Marocco, ed è arrivata la sabbia del deserto, mentre si azzerava il livello di gas inquinanti dell’aria, derivanti dalle auto”.
Il post-Covid può essere un’occasione per usare risorse, che si spera arriveranno, per diminuire l’impatto dell’inquinamento?”
Roma rischia di sprecare questa opportunità, ma spero ci sia ancora tempo per recuperare. Certamente abbiamo capito che per respirare aria pulita le vetture si devono fermare, puntando sullo sviluppo del trasposto pubblico, micromobilità, ciclopedonalità e mobilità condivisa di auto e bike, che devono essere ampliati e resi più economici”.
In altre città sono tornati gli animali, che effetto le ha fatto?
“E’ stato molto bello vedere che la natura ci abbia messo così poco a riappropriarsi degli spazi che le abbiamo sottratto. Al posto dei rumori, il canto degli uccellini e il soffio del vento, abbiamo percepito Roma in un modo diverso”.
Paolo Travisi