La denuncia è partita a seguito di controlli svolti durante una manifestazione canina che si è svolta a Roma nell’ambito dell’operazione Dirty Beauty (Bellezza sporca) condotta dagli agenti dell’Oipa della Capitale. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Torino, città dove all’epoca dei fatti i due risiedevano. La condanna a un anno di reclusione è stata ridotta a sei mesi per il patteggiamento dei due condannati.
Ai cani erano stati tagliati i padiglioni auricolari e, per farli ammettere al concorso, erano stati esibiti certificati veterinari che giustificavano la mutilazione per motivi di salute degli animali. Un certificato, che si è rivelato falso, era stato rilasciato a nome di un veterinario di Roma completamente estraneo ai fatti, il quale ha sporto querela nei confronti dei responsabili.