“Trovo indegno che un’attività trentennale di centinaia di residenti che hanno lavorato gratuitamente, investendo soldi propri ed impegnando con fideiussioni anche le proprie case per realizzare un Circolo tra i più belli di Roma venga ricompensata con uno schiaffo burocratico mortale”. E’ una reazione forte ed orgogliosa quella manifestata in una nota dall’ex presidente e socio della Ssd Ferratella Mauro Tripiciano verso la recente decisione del Comune di Roma di revocare la concessione dello storico impianto sportivo dell’Eur. “E’ un fatto – ha proseguito Tripiciano – che 30 anni di gestione dilettantistica e dilettantesca possano aver provocato sbavature di tipo amministrativo, peraltro costellate anche da errori del Comune e sempre affrontate senza sfuggire agli oneri, ricercando un percorso concordato di sistemazione. Il voltafaccia del Comune negli ultimi mesi fa temere risvolti politici o di interessi esterni per nulla tranquillizzanti”.
La versione del Centro Sportivo
Non è solo l’ex Presidente della Ferratella a manifestare il proprio sconcerto per la revoca della concessione. In una nota la società sportiva ha dato la sua personale versione dei fatti: “A cavallo del 2017 e 2018 l’Amministrazione ha avviato un primo procedimento contestando una serie di presunti inadempimenti contrattuali. A seguito di un contraddittorio che si è protratto per alcuni mesi, lo stesso Comune di Roma, preso atto del comportamento e delle misure adottate da Ferratella, ha sospeso la procedura nel febbraio 2019”. Nient’altro che un normale confronto tra le parti quello avviato tra il comune di Roma e la società sportiva, che però ha avuto un brusco cambio di direzione all’inizio dell’anno. “L’Amministrazione, prosegue la nota, con un’inversione di condotta a 360 gradi, da aprile 2019 ha interrotto qualsiasi tipo di confronto. A giugno 2019 ha aperto un nuovo procedimento e a inizio ottobre, ha notificato a Ferratella il provvedimento di decadenza e revoca della concessione. Il principale e più grave motivo di presunto inadempimento è conseguente alla mancata realizzazione di opere strutturali contrattualmente previste. L’Amministrazione sostiene, al riguardo, che il permesso di costruzione “risulta non essere mai stato ritirato” da Ferratella. La Ferratella, malgrado abbia adempiuto a tutti gli obblighi inerenti e conseguenti alla presentazione di una richiesta di un permesso di costruzione (anche finanziari pagando gli oneri concessori), non ha mai ottenuto il rilascio del permesso di costruzione. La verità è che il permesso di costruzione non è mai stato rilasciato: senza alcun motivo e non per cause imputabili alla Ferratella. La pratica si è arenata al Dipartimento urbanistica non per cause imputabili a Ferratella. La società ha adempiuto a tutti gli obblighi previsti fino al termine del percorso urbanistico. Il danno causato da un simile provvedimento è enorme anche per il Comune che dovrebbe perseguire e tutelare l’interesse pubblico”.
Conseguenze negative per lavoratori ed utenti
La revoca della concessione e il successivo sgombero della struttura rischia di avere effetti pesanti sia sui lavoratori dell’impianto che sugli utenti. Se il Tar dovesse confermare il provvedimento del Comune di Roma per 120 lavoratori che a vario titolo prestano la loro opera all’interno della struttura, il mantenimento dell’impiego all’interno del circolo sarebbe a rischio. 400 anziani che frequentano un cento di aggregazione all’interno della struttura sarebbero privati di un luogo di ritrovo. Altri 2000 iscritti che praticano 14 discipline sportive nei vari impianti della Ferratella dovrebbero invece trovare un altro centro per allenarsi. Per la fine di novembre è prevista la prima udienza del Tar, che dovrà decidere la sorte del centro sportivo.