I TIPI DI RIFIUTI
I rifiuti sono di ogni forma e tipo: bottiglie, contenitori, tappi di plastica, mozziconi di sigaretta, calcinacci, vetro, dischetti, guanti e mascherine. La plastica è il materiale più trovato: su circa un terzo delle spiagge campionate, la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati, mentre sul 72% dei lidi sono stati rinvenuti guanti usa e getta, mascherine o altri oggetti riconducibili all’emergenza sanitaria. Rinvenuti anche quest’anno, in 5 spiagge di Campania, Lazio e Sicilia, i dischetti utilizzati come biofilm carrier nei depuratori.
COSA DICE LA DIRETTIVA EUROPEA
L’inquinamento da plastica in mare e sulle spiagge resta una grande questione ambientale da affrontare con politiche mirate: per questo Legambiente chiede che l’Italia emani entro il 3 luglio 2021 il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea pensata per bandire e ridurre la produzione e commercializzazione di alcuni prodotti di plastica monouso su tutto il territorio nazionale. Per i mozziconi di sigaretta la proposta della direttiva europea prevede obblighi per i produttori di contribuire ai costi di gestione e bonifica e i costi delle misure di sensibilizzazione. Per le bottiglie e i contenitori di plastica, inclusi i tappi (e anelli) – ne sono stati trovati oltre 5000 sulle spiagge monitorate da Legambiente – è stato proposto l’obiettivo di raccolta del 90% al 2025 e si dovrà riciclare almeno il 90% delle bottiglie per bevande entro il 2029, con un target intermedio del 77% al 2025. Nel testo si introduce anche l’obbligo, a partire dal 2024, di avere il tappo attaccato alla bottiglia per evitare che questo si disperda con facilità.
RETI DA PESCA
Per quanto riguarda le reti e gli attrezzi da pesca e acquacoltura in plastica – oltre 2400 elementi censiti solo nel 2021 – la Commissione propone per i primi di introdurre regimi di responsabilità del produttore che dovrà coprire, oltre ai costi delle misure di sensibilizzazione, i costi della raccolta, in seguito alla dismissione e al conferimento agli impianti portuali di raccolta, nonché i costi del successivo trasporto e trattamento.
COTTON FIOC E PLASTICA
Tra gli altri prodotti trovati in spiaggia ci sono poi i contenitori in plastica per alimenti e i bicchieri di plastica che rappresentano rispettivamente il 31% e il 46% dei rifiuti da consumo di cibi da asporto. Per i cotton fioc, quelli di plastica in Italia sono stati messi al bando a partire dal 2019 mentre per le buste di plastica, la proposta di direttiva prevede di obbligare i produttori a contribuire alla copertura dei costi di gestione e bonifica dei rifiuti. Restano fondamentali le campagne di informazione e volontariato per la rimozione dei rifiuti, come Legambiente sta facendo da anni con Spiagge e Fondali Puliti.