Società partecipate, ossia di proprietà della Regione Lazio e della Città Metropolitana, un universo complesso, spesso poco illuminato dai riflettori mediatici, ma ricco di numeri e spunti interessanti. Parliamo di aziende a partecipazione diretta o indiretta che tirano in ballo migliaia di dipendenti e che si occupano delle più svariate e rilevanti attività amministrative del territorio regionale e provinciale. Alcune di queste hanno una buona “condizione” economica, altre – invece – vivrebbero momenti finanziariamente e operativamente delicati e complessi.
REGIONE LAZIO
Nel portafoglio della Regione Lazio si contano decine di partecipazioni, di varia natura, in società di capitali, cui si devono poi aggiungere agenzie ed altri enti. Vi sono, inoltre, numerose quote regionali in società private. Volendo fare qualche esempio, ci sono numerosi enti pubblici, “denominati, istituiti, vigilati e finanziati dalla amministrazione regionale, ovvero per i quali l’amministrazione abbia il potere di nomina degli amministratori dell’ente”: dalle Ater ai Consorzi, dagli Enti Sanitari (come le Aziende sanitarie locali, ndr) agli enti Parco, fino alle IPAB-ASP(Istituti Pubblici di assistenza e Beneficenza e Asp- Azienda di Servizi alla Persona, ndr). E ancora le società partecipate tout court, ossia organismi di diritto privato alle quali la Regione Lazio partecipa con posizione di maggioranza e di minoranza: tra le più rinomate, abbiamo Cotral, Lazio Innova, Astral, LazioCrea e tante altre. Ci sono poi enti di diritto privato controllati come la fondazione Musica per Roma, la fondazione Cinema per Roma, la Fondazione Maxxi, l’istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli, l’associazione Teatro di Roma, la fondazione Museo della Shoah onlus, la film Commission di Roma e del Lazio, la Fondazione La Quadriennale di Roma, e così via.
CITTÀ METROPOLITANA
Anche la Città Metropolitana di Roma Capitale ha partecipazioni in alcune società, per lo più in piccole misure, tranne Capitale Lavoro Spa, di cui è socio unico. In Acea Ato 2, ad esempio, ha una misura di partecipazione pari a 0,000000028 delle quote, mentre in Aeroporti di Roma ha lo 0,251, in Banca Etica Coop.a.r.l lo 0,072, mentre nella Banca di Credito cooperativo Roma S.c.a.r.l. detiene lo 0,0263, nel Car (Centro Agroalimentare Roma) il 2,83, in Investimenti Spa lo 0,0651 e nel Tecnopolo Spa lo 0,14. Invece, tra gli Enti di diritto privato controllati, figurano la Fondazione “Istituto tecnico superiore per le tecnologie della informazione e della comunicazione Roberto Rossellini” (socio fondatore); la Fondazione “Istituto tecnico superiore per le tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo” (socio fondatore); la Fondazione “Istituto tecnico superiore per le nuove tecnologie della vita” (15,74 è la misura di partecipazione della Città Metropolitana); la Fondazione Angelo Frammartino Onlus (socio fondatore) e il consorzio per il sistema informativo Piemonte (misura di partecipazione di Palazzo Valentini è 0,81%). Infine, tra gli enti pubblici vigilati, troviamo ad esempio il Consorzio per lo sviluppo economico e turistico dei comuni rivieraschi del Lago di Bracciano (70% è la misura di partecipazione di Palazzo Valentini), e il Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina.
LA CORTE DEI CONTI
In questi anni la politica ha spesso dibattuto sulla esigenza di rimodulare alcuni asset e razionalizzare alcune aziende, magari riducendo in maniera significativa il portafoglio di partecipazioni dirette e indirette detenute ed efficientare le partecipazioni indispensabili. In questo contesto, come stanno procedendo il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e il sindaco della Città Metropolitana, Roberto Gualtieri? Se per quest’ultimo è ancora prematuro dare giudizi visto i pochi mesi passato dal suo insediamento, in merito alla Regione è stata invece la Corte dei Conti a esprimersi nella relazione 2021 (pubblicata ad aprile 2022). “Gli organismi partecipati dagli enti territoriali e sanitari”: “Gli esiti delle verifiche svolte in occasione del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Lazio, hanno confermato la tendenza alla riduzione del numero di partecipazioni detenute, dirette e indirette, anche se con alcuni ritardi rispetto alle previsioni del piano di riassetto, per lo più dovuti alla non facile attività di alienazione delle quote”. L’analisi della Corte dei Conti evidenzia poi alcune criticità e problematiche specifiche. Ma in linea generale, la strategia di razionalizzazione intrapresa da Zingaretti e compagni sembra aver imboccato la strada giusta.