Le voci la davano già lanciato verso l’Aula Giulio Cesare, cosa è successo? “Sono convinto di avere il dovere di chiudere un lavoro in VIII Municipio. Ho tutte le intenzioni di aiutare la coalizione di centro sinistra a vincere le elezioni: abbiamo costruito Liberare Roma e la candidatura di Imma Battaglia proprio per questo. Sono convito che i prossimi cinque anni saranno strategici per Roma e che il presidio dei Municipi sarà fondamentale”.
All’inizio si è parlato di primarie ovunque ma poi c’è stato un accordo per convergere su di lei. Come mai? “Abbiamo condiviso con le forze alleate di proseguire su un percorso iniziato 3 anni fa. In condizioni normali saremmo a metà mandato. Abbiamo realizzato già molto segnando anni di buon governo e attenzione alle persone in questo periodo di pandemia. Sento la responsabilità, condivisa con la mia maggioranza, di proseguire sul percorso già iniziato”.
Se verrà rieletto il PD avrà maggior peso nella giunta? È questo l’accordo? “Abbiamo una battaglia da combattere: quartiere per quartiere battere destra e raggi per fare tornare la speranza di vivere in una città più giusta. E la battaglia sarà anche qui in ottavo. Una battaglia che dovremo combattere insieme al PD e a tutti gli alleati. Sono scaramantico: non voglio parlare di assetti futuri prima di aver vinto la battaglia”.
Quali sono gli obiettivi dell’eventuale prossima consiliatura? “Presto li presenteremo con la maggioranza ma sicuramente tra questi c’è la realizzazione del Centro Culturale di Tor Marancia, che può veramente concorrere a cambiare la vita sociale del quartiere. Voglio arrivare all’apertura del Parco di Tor Marancia, riconsegnare ai cittadini l’area lungo Grotta Perfetta e lavorare sul resto del parco. Ci concentreremo sugli ex Mercati Generali e sulla Ex Fiera di Roma dove aspettiamo l’avvio di un concorso di progettazione. Poi continueremo il nostro lavoro sulle scuole del territorio e sulla grande rete di Municipio Solidale che si è formata durante la pandemia”.
Imma Battaglia corre alle primarie per Liberare Roma, qual è il valore che porta nella competizione? “Sarebbe stato assurdo e drammatico se le primarie avessero visto solo candidature maschili. Allo stesso tempo non volevamo che si scegliesse una quota rosa solo per assicurare la partecipazione di genere. Fortunatamente sono emerse Cristina Grancio e Imma Battaglia. Imma ha una biografia politica importante in questa città, non solo per il suo ruolo in Consiglio Comunale. È scesa in campo per allargare i mondi che interagiranno con le primarie, altrimenti avremmo rischiato una sola conta interna al centrosinistra, quando invece chiedevamo un momento di consultazione popolare”.
Liberare Roma avrà un candidato su ogni municipio? “Il movimento che abbiamo costruito in questi ultimi due anni racconta una storia collettiva. Lavoriamo per una candidatura in tutti i municipi dove ci saranno le primarie, perché siamo convinti che siano utili per dare voce ai territori. E permettimi, per dare voce alla sinistra civica ed ecologista che non si sottrae davanti la sfida del consenso. Crediamo che tutte queste candidature saranno un valore aggiunto alla competizione”.
Alla fine non avrebbe preferito correre anche lei? “Io ho già cominciato a correre. Sto girando Roma con Imma Battaglia e i compagni e le compagne di Liberare Roma. La sfida è quella di richiamare tutti coloro che in questi anni sono stati all’opposizione. Su questo non mi risparmierò”.