“Dopo quasi cinque mesi dal rogo che avvolse una parte del ponte dell’Industria – scrivono in una nota la capogruppo in Campidoglio del M5S Linda Meleo e il consigliere e vicepresidente della commissione Ambiente Daniele Diaco (M5S) – noto presso i romani come ponte di ferro, la situazione del ponte e della zona sottostante è tutt’altro che rosea. In superficie, abbiamo la sola parte a destra aperta al transito dei pedoni. Sulla banchina del fiume, i resti dei pezzi di ponte crollato non sono stati ancora rimossi e la banchina, sul lato di Marconi dov’è presente la ciclabile, non è più utilizzabile. Proprio qui vi sono due jersey di cemento che impediscono l’accesso in banchina e il transito. Uno si trova all’altezza di lungotevere di Pietra Papa, dove un tempo era presente la città del Gusto. La rampa, che dal livello stradale consentiva di scendere sulla sponda del fiume, è sbarrata. L’altro accesso chiuso si trova dopo il ponte, in direzione Testaccio. Insomma, un grande spazio ancora non utilizzabile dalla città: da 5 mesi ormai un intero quadrante, peraltro molto cementificato, è stato privato di un luogo dove passeggiare, poter fare attività sportiva, pedalare per svago e per spostarsi da un punto all’altro del Tevere.
La situazione è talmente ingarbugliata da aver spinto il gruppo Salvaiciclisti a lanciare una petizione, sottoscritta da quasi 700 persone in una manciata di giorni. Ci auguriamo che l’amministrazione Gualtieri, fra attese varie e confusione, si attivi al più presto per ripristinare il transito a pedoni e ciclisti sulla banchina del fiume”.