MORIA DI PESCI, TEVERE INVASO DALLE CARCASSE. PER LA REGIONE TOCCA A ROMA RIMUOVERLE
I due assessori regionali del Lazio, sostenendo che sia dovere del Campidoglio intervenire per rimuovere i pesci morti lungo il fiume di Roma, cita il D.Lgs. 152/2006, ovvero il Testo Unico sull’Ambiente. “La normativa vigente, infatti, stabilisce (…) nel classificare i rifiuti, ricomprende, alla lettera d) «i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua»”.
“Quindi è evidente – proseguono Alessandri e Valeriani – che questo materiale inorganico rientra nella categoria dei rifiuti e la competenza del recupero e dello smaltimento spetta al Comune in cui è stata rinvenuta la moria dei pesci, attraverso l’azienda di gestione dei rifiuti urbani che deve garantire la pulizia e il decoro della città”.
«IL COMUNE DI ROMA DEVE TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA»
Rincarano poi la dose: “Pertanto – concludono gli assessori regionali – il Comune di Roma dovrà intervenire tempestivamente con la rimozione, il trasporto e lo smaltimento delle carcasse dei pesci rinvenute sulle sponde del Tevere per tutelare la salute pubblica e scongiurare situazioni di degrado ambientale”.