Il Paese, con la Legge di Bilancio e il Superbonus 110%, va verso la transizione ecologica e l’efficientamento energetico. Bene, in teoria. Perché in pratica chi vive nella periferia est di Roma, in particolare presso le case popolari del Quarticciolo, ha a che fare ancora con disagi strutturali che andrebbero risolti prima di parlare di sostenibilità. “Prima le basi e poi le altezze”, direbbe qualcuno a ragione, in ordine al fatto che andrebbero prima espletate manutenzione ordinaria e straordinaria.
Sì perché ogni anno in questi edifici, con l’arrivo della stagione fredda, saltano fuori sempre gli stessi problemi: ascensori rotti, tetti troppo obsoleti, infiltrazioni, umidità, risalita fognaria e chi più ne ha più ne metta. E qui, tra via Togliatti e Prenestina, il contesto è se possibile ancora più difficile: per i 6000 abitanti di questo territorio esistono pochissimi centri ricreativi, i servizi assistenziali e sanitari sono precari, così come l’offerta scolastica e la mobilità. Ciò disegna un quadro generale di mancanza di diritti.
LA PROTESTA DEL COMITATO ‘QUARTICCIOLO RIBELLE’ SI RIACCENDE CON LA LEGGE DI BILANCIO – Ma per quanto riguarda il diritto alla casa i cittadini di questo quadrante sono sempre stati agguerriti e la transizione ecologica è stata l’occasione per farsi sentire, sia in fase di protesta che in fase di proposta. Già nel dicembre scorso il comitato ‘Quarticciolo Ribelle’ ha coordinato un flash mob collettivo calando striscioni dalle palazzine di via Manfredonia, via Togliatti, via Prenestina e l’ex Palazzo della Questura. Ciò dopo essersi presentati in Municipio per chiedere aiuto alle istituzioni: “Ogni anno durante l’inverno dobbiamo combattere con i disagi strutturali delle nostre case. Dov’è la vostra transizione ecologica?”, avevano urlato a gran voce. E poi, a riassumere la vicenda: “Non possiamo vivere ogni anno sperando che non ci cada il tetto sulla testa. Paghiamo i nostri canoni mensili e non abbiamo in cambio né sportelli a cui rivolgerci in prossimità dei nostri quartieri, dove chiedere spiegazioni di come vengono amministrate le nostre case, né manutenzioni ordinarie e straordinarie”.
“VOGLIAMO CHE LE CASE ERP POSSANO RIENTRARE NELLE RISORSE STANZIATE DALLA LEGGE DI BILANCIO PER IL SUPERBONUS 110%” – Dopo di che la proposta: “Proponiamo che le case ERP possano rientrare nelle risorse stanziate dalla Legge di Bilancio per il Superbonus 110%, risorse con cui riqualificare gli edifici e renderli pienamente stabili”. E ancora: “La soluzione c’è, ed è il Superbonus 110%. Vogliamo che venga applicato in tutto il quartiere, che venga data priorità alle palazzine mai ristrutturate e che Ater ci renda partecipi delle misure che prenderà sulle nostre abitazioni”. E Quarticciolo Ribelle ha ragione; non c’è transizione ecologica senza riqualificazione. Ma visionando i documenti diffusi dalla Regione Lazio al momento le case popolari del Quarticciolo dovranno spartirsi un finanziamento di circa 5mln con i quartieri di Casetta Mattei, Corviale, Massimina, San Saba, Testaccio, Trastevere, Torrevecchia e Borgo del Trullo. Troppo poco probabilmente.
LOSTIA: “PROVEREMO IN TUTTI I MODI A DARE UN SEGNALE” – Maura Lostia, Assessore ai Lavori Pubblici del V Municipio ci ha però precisato che: “Cercheremo di fare di tutto affinché si possa riuscire ad accedere al 110. È importante perché ci rendiamo conto della situazione in cui questi alloggi versano”. E sottolinea: “La manutenzione è onerosa, quindi proprio la prossima settimana andremo a parlare con l’Assessore Zevi e con l’Assessore Segnalini per verificare quali sono i passi che possiamo fare per incrementare le manutenzioni sul patrimonio delle case del Comune. Se non riusciremo col 110 cercheremo di trovare delle finalità che possano rientrare all’interno di altre forme di sostegno. Su questo c’è la necessità di un segnale”. Staremo a vedere, insomma, se la storia infinita dei disagi strutturali delle case popolari del Quarticciolo è arrivata al suo ultimo inverno. O se l’anno prossimo saremo ancora punto e a capo.