Gualtieri come Raggi. Riuscirà il nuovo sindaco di Roma a smarcarsi dall’accostamento? Premettiamo subito che negli ultimi giorni non è stato facile. In primis per la proroga della discarica di Albano. E poi per quei mucchietti di rifiuti che si vedono qua e là vicino ai cassonetti. Roberto Gualtieri, che si allena a fare il sindaco di Roma guardando molto più avanti, però, non ci sta. Vuole mantenere le promesse fatte. Prima di tutto, è andato alla Camera dei Deputati a chiedere una riforma di natura costituzionale. Poiché la Capitale sarebbe penalizzata in termini finanziari rispetto ad altre città del nord, tra le quali Milano. In sostanza a suo avviso serve un patto, «un accordo tra lo Stato e Roma Capitale – così ha sostenuto – come fosse un vero e proprio contratto di servizio» per erogare più fondi, anche in relazione «ai servizi che la stessa Roma offre alla collettività nazionale». Cosa che alla sua predecessora non è riuscita. Poi, dopo aver approvato il bilancio, ha pensato alle altre urgenze: nella rosa di quelle più importanti mobilità e stadio. Per il primo tema è lo stesso sindaco, a capo anche del consiglio metropolitano, a fare un punto. Nell’appuntamento col ministro Giovannini, presenti i big di Anas e Rete Ferroviaria Italiana, ha chiesto la chiusura dell’anello ferroviario e la realizzazione di più metropolitane. Per la questione stadio, invece, la svolta è arrivata con il primo appuntamento formale coi Friedkin, i patron americani della Roma. Si sta valutando Ostiense come nuova collocazione dell’impianto sportivo.
LA CHIUSURA DELL’ANELLO FERROVIARIO
Sul fronte Mobilità “abbiamo chiesto di tener conto delle specificità di Roma”, ha scritto sui suoi profili social Gualtieri dopo l’appuntamento con il ministro Giovannini, “Basti pensare che, ad esempio, sul fronte delle infrastrutture, a Roma ci sono 7 mila km di strade su cui transitano milioni di persone, che meritano quindi un’attenzione particolare. Abbiamo discusso, tra i vari temi affrontati, della necessità di garantire alle strade della Città Metropolitana che attraversano Roma un accesso omogeneo alle risorse nazionali dedicate alla viabilità stradale di competenza provinciale e metropolitana”. “Poi – ha aggiunto Gualtieri – abbiamo portato all’attenzione del ministro la necessità di accelerare su alcune opere fondamentali per la nostra città, a partire dalla chiusura dell’anello ferroviario”.
ESTENSIONE DELLA RETE DI METROPOLITANE
Ma che fare di concreto? “Con i dirigenti di Anas abbiamo discusso delle modalità per rilanciare e rinnovare il modello positivo di collaborazione già sperimentato in questi primi mesi di mandato per la cura delle strade di Roma”, ha fatto sapere ancora Gualtieri, “Abbiamo riservato grande attenzione alla necessità di intervenire sulla riduzione del rischio idrogeologico di Roma e sui lavori di messa in sicurezza dell’acquedotto del Peschiera grazie alle risorse di rifinanziamento del Piano invasi. E, inoltre, abbiamo ribadito il nostro impegno comune per il rinnovo, la messa in sicurezza e l’estensione della rete di Metropolitane di Roma e per il rifacimento delle stazioni e il futuro della mobilità sostenibile nella nostra città”.
Per la promessa della campagna elettorale, la “Roma dei 15 minuti”, in campo anche Renzo Piano
LO STADIO A OSTIENSE?
Ma c’è un’altra promessa a cui i romani tengono che venga mantenuta fede: lo stadio. Così quando dallo staff dei Friedkin è arrivata la proposta di incontro, la segreteria del sindaco si è subito mobilitata (nonostante le beghe giudiziarie aperte per il progetto stadio a Tor di Valle fallito sotto l’egida Raggi). Con l’incontro tra il Campidoglio e il club di Dan e Ryan Friedkin riparte ufficialmente la corsa per la realizzazione della nuova casa dei romanisti. Il primo cittadino dem ha già avuto modo di spiegarlo ai due presidenti prima dell’ultimo Roma-Inter. Stretta di mano all’Olimpico, due chiacchiere e “massima disponibilità” da parte del Comune. Che, però, attende proposte. Deve essere la Roma a tirare fuori il nome della prossima location. Gli indizi portano tutti all’Ostiense. È anche stata vagliata l’area degli ex Mercati Generali. Ma nelle preferenze dei giallorossi al primo posto ci sarebbe il terreno all’ombra del Gazometro appartenente all’Eni.
I SUGGERIMENTI DI PIANO
Per dare una svolta a Roma, renderla città europea come fa tendenza scrivere, non poteva mancare, però, il tema urbanistica. Roberto Gualtieri accompagnato dall’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia qualche giorno allora ha organizzato un altro incontro importante: ha visto l’architetto e senatore a vita Renzo Piano, a Roma per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Il risultato? I giovani architetti dello studio di Piano avrebbero dato disponibilità di mettersi al servizio di Roma per microprogetti nelle periferie, in linea col piano della “Roma dei 15 minuti” fulcro della campagna elettorale di Gualtieri. L’archistar invece avrebbe lasciato aperture per l’area del Flaminio dove ha già realizzato l’Auditorium. La promessa però è quella di rivedersi ad un anno. E solo allora iniziare a lavorare concretamente per Roma.