Una società riconducibile al consigliere regionale Adriano Palozzi ha ricevuto 25.000 euro dal costruttore romano Luca Parnasi, dato scontato. Ma il punto è: per una mazzetta o un lavoro svolto? Per la prima volta nel maxiprocesso aperto sul presunto giro di corruzione dietro al progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle ci si addentra nei rapporti economici sospetti tra il patron di Eurnova con personaggi di primo piano della politica regionale e romana. E il primo controllo incrociato tra testimoni e conti è toccato proprio a Palozzi, consigliere della Regione Lazio, ex Forza Italia, già sindaco di Marino, sul curriculum imprenditore nell’ambito dell’editoria e dell’immobiliare. Per la procura l’accreditamento di 25.000 euro nel 2018 da Parnasi alla Pixie social media, di cui Palozzi è socio, è frutto di un finanziamento illecito e di una tentata corruzione per l’esercizio della funzione affinché il politico si attivasse per favorire l’operazione stadio. Per la difesa di Palozzi invece è solo il frutto del pagamento di lavori svolti nel campo della comunicazione effettuati per promuovere lo stadio.
LA TESTIMONIANZA DEL MARESCIALLO DELLA FINANZA
A parlarne in aula, davanti alla Corte presieduta dal giudice Paola Roja, Sergio Pollicino maresciallo maggiore in servizio presso la II sezione del Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma. Il pm Luigia Spinelli, che lo ha chiamato a testimoniare, vuole sapere se la Pixie era una società attiva. ”A seguito di una intercettazione ambientale – ricostruisce il maresciallo – effettuata il 6 novembre 2017 presso l’ufficio di Luca Parnasi dove si era presentato Adriano Palozzi, capimmo innanzitutto che quell’incontro era successivo a un altro precedente, che non sappiamo datare, nel corso del quale avevano parlato di un finanziamento che Luca Parnasi avrebbe dovuto effettuare a Palozzi”. ”In quella data si accordarono affinché questo finanziamento avvenisse tramite un contratto che la Eurnova di Parnasi avrebbe stipulato con una società che ha indicato Palozzi, la Pixie social media. L’oggetto del contratto marketing, social media, uno studio sulla comunicazione”.
IL BONIFICO INCRIMINATO
”Questo – continua ancora il sottufficiale – avveniva il 6 novembre del 2017 e Palozzi in questa conversazione diceva che lui dal giorno dopo si sarebbe attivato, sarebbe stato attivo. Effettivamente una volta acquisito l’unico conto corrente di questa società ci siamo accorti che la società che era stata costituita il 10 ottobre del 2017 aveva attivato il conto corrente il giorno successivo a quell’intercettazione, ossia il 7 novembre”. ”In effetti – chiarisce – nell’anno 2018 l’unico bonifico in entrata era stato solo quello di Eurnova per 25mila euro. Mentre nel 2017 poco dopo l’attivazione del conto corrente risultano due bonifici in entrata uno da mille euro da una società che si chiama SP Trasporti la cui proprietà è il 50 per cento di Palozzi Adriano e poi c’era un altro bonifico di 1.500 euro”.
I SOPRALLUOGHI
C’erano in corso lavori edili presso la società Pixie social media?, chiede il pm. ”Ho effettuato un sopralluogo – spiega il maresciallo Pollicino – prima dell’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, all’indirizzo della società nel quartiere Tor Sapienza. Al citofono non risultava nemmeno l’indicazione della società. Il giorno dell’esecuzione delle ordinanze di custodia nel giugno 2018 altro personale ha accertato che l’ufficio era vuoto, completamente scarno, non c’era nulla. Noi abbiamo effettuato delle attività tecniche anche sulla proprietaria in quota e amministratrice della Pixie, Vanessa Aznar Ababire (coimputata, ndr), che si occupava della gestione di social media per conto, credo, di un un altro un soggetto politico. Altro non faceva, la Pixi non svolgeva altre attività se non quella riferita a Eurnova. Non risultano lavori edili e contatti con altre imprese”. Ricorda chi ha disposto il pagamento da Eurnova a Pixie?, vuole sapere ancora il magistrato. ”Sì risulta da due intercettazioni’ – risponde l’investigatore -. Quella dell’incontro nell’ufficio di Parnasi e quella in cui Parnasi indica a Gianluca Talone di procedere al pagamento appena sarebbero entrati i fondi necessari dai conti di Eurnova.
LA VERSIONE DELLA DIFESA
L’avvocato Francesco Scacchi, che assiste Palozzi, sfodera un’altra ricostruzione: ossia che la Aznar avesse competenza in social marketing, che si confrontava con il responsabile della comunicazione di Eurnova, e che ha presentato due progetti sul tema stadio. Ma anche che la società era attiva e ha ricevuto poi bonifici (anche se con cifre minori, ndr) da altri clienti, e che la Aznar lavorasse da casa per motivi familiari. Per concludere Scacchi specifica che i 25mila euro, ossia 20mila più Iva, sono il ”frutto di un lavoro effettivamente svolto e consegnato”. L’erogazione elettorale? ”Dalla Pixie a Palozzi poi è stata fatta una erogazione elettorale da manuale. Perché la Pixie ha deliberato un finanziamento elettorale di 10 mila euro e il mandatario elettorale del politico lo ha dichiarato”. Il maresciallo Pollicino, però, precisa che, secondo lui, da Euronova ”si consigliava cosa scrivere nei progetti per giustificare l’importo delle spese”. Adriano Palozzi nell’ultimo anno ha incassato due assoluzioni. A marzo 2020 il tribunale di Roma ha decretato che non abusò, perché il fatto non sussiste, dei suoi poteri quando era presidente di Cotral SpA. Nel mirino c’era una indennità da quasi 600mila euro concessa ad un dirigente nel suo ultimo giorno alla presidenza della società. A gennaio di quest’anno invece è caduta per lui l’accusa di peculato nel palazzo di giustizia di Velletri. Era incolpato di aver utilizzato un mezzo della municipalizzata di Marino per fini personali. Secondo i magistrati, il fatto non sarebbe mai accaduto.