«Ci viene detto che la Regione non poteva approvare il Piano paesistico perché risulta una competenza statale. Cosa che noi confuteremo perché l’assegnazione della materia è un’esclusiva delle Regioni, d’intesa con il Mibact. Noi difenderemo il nostro percorso perché il Piano è assolutamente coerente con il percorso previsto dal Codice urbano della Legge 42. Difenderemo il percorso seguito». Così l’assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, nel corso dei lavori della commissione competente riunita questa mattina, in videoconferenza, per discutere sul rinvio in aula del testo del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) frutto delle proposte del Mibact e sostitutivo delle norme del PTPR come approvate dalla deliberazione di Consiglio regionale 5/2019.
«Noi – ha spiegato Valeriani – non abbiamo toccato in nessun modo tavole e vincoli perché quello si che è un tema ministeriale. L’unica cosa che non possiamo fare è la messa in discussione dei vincoli perché la nostra competenza è limitata, invece, alla valorizzazione del territorio di tutte quelle aree non sottoposte ai vincoli. Un conto, quindi, è la presunta incostituzionalità del provvedimento, da cui noi ci difenderemo. Un altro, invece, è l’intesa auspicabile, ma non obbligatoria, che serve a far scattare le semplificazioni».
«Spesso – chiarisce ancora Valeriani – accadono conflitti di questo tipo per cui ci capita di andare a rettificare la nostra legislazione regionale per renderla coerente con quella nazionale. Difendo, però, il percorso seguito dalla giunta e dal Consiglio. Legittimamente il ministero ha intentato la strada del conflitto di attribuzione. Ora spetta al Consiglio decidere cosa fare: approvare una rettifica puntale di quelle norme contestate oppure attendere il pronunciamento». «Da parte nostra – ha concluso l’assessore – Abbiamo già predisposto un lavoro istruttorio negli uffici per mettere in evidenza il testo approvato e le modifiche. Siamo già pronti per fornire ai commissari questi contenuti per consentire loro di fare le valutazioni. Come giunta restiamo a disposizione delle scelte e dell’eventuale percorso che il Consiglio deciderà di prendere: noi non siamo al servizio del Mibact o di altre articolazioni dello Stato, con cui naturalmente interagiamo. Siamo al servizio del Consiglio».