La Banca Fineco, una delle maggiori a livello europeo, sta inviando ai propri clienti una comunicazione di modifica unilaterale di contratto secondo la quale per chi ha sul proprio conto corrente più di 100.000 euro di media di giacenza e se contemporaneamente non risultano in corso finanziamenti o investimenti, la banca si riserva di far valere il diritto di recesso, ovvero di chiudere il conto al cliente.
La ‘minaccia’ è abbastanza esplicita. Si legge infatti sulla comunicazione inviata ai propri correntisti:
LA NOTA DELLA BANCA
“La Banca, in particolare, ha il diritto di recedere, in qualsiasi momento, da ogni singolo rapporto, così come da tutti i rapporti, dandone comunicazione scritta al Cliente con lettera raccomandata AR, Pec o altro mezzo legalmente equivalente, con preavviso di almeno 2 mesi, qualora al momento del recesso e nei 3 mesi precedenti concorrano tutte le seguenti condizioni:
1) presenza sul conto di una giacenza media uguale o superiore a 100 (cento) mila euro;
2) assenza di qualsiasi forma di finanziamento (a titolo esemplificativo e non esaustivo: mutuo, prestito personale, Credit Lombard), anche se già concesso ma non utilizzato ad eccezione delle carte di credito;
3) assenza di qualsiasi forma di investimento in prodotti di risparmio gestito o amministrato”.
TROPPI SOLDI IN GIRO
Fineco, che in Italia è leader per i conti correnti online contando più di 1 milione e 300mila clienti, spiega che sono aumentati i costi di gestione della liquidità a causa della politica monetaria espansiva della BCE, che ha prodotto un notevole aumento di liquidità con conseguente diminuzione dei tassi di interesse interbancari come l’Euribor 1M fino a valori negativi. In pratica la banca europea ha messo in circolazione talmente tanti soldi che sono finiti nelle giacenze dei conti correnti più che a favorire l’espansione economica. E i soldi ‘fermi’ sono solo un peso che genera spese più che guadagni.
La banca specifica che, ad esempio, il costo di gestione di una giacenza media di 100.000 euro è aumentato per lei di 24,5 euro a trimestre.
Fineco precisa che l’eventuale recesso non comporterebbe spese per il cliente “non più desiderato” e che, essendo una proposta di variazione unilaterale delle condizioni, come previsto dalla legge, se un cliente non vuole accettarla, può recedere lui stesso senza alcun aggravio di spesa. Ma lo dovrà fare entro il 18 maggio 2021, giorno in cui la nuova clausola entrerà in vigore.