La consigliera capitolina Monica Montella (Gruppo Misto) non parteciperà – così spiega il Caffè di Roma – “all’ennesimo Consiglio capitolino straordinario dedicato alla crisi di Farmacap”, la municipalizzata comunale che appare sempre più sull’orlo del baratro, ma è sul punto di presentare alla Corte dei Conti “un esposto frutto di un corposo accesso agli atti da me effettuato lo scorso 13 aprile da cui emerge una gestione aziendale letteralmente fallimentare. Un esposto – rincara – che serve a chiamare in causa i giudici della Corte dei Conti per individuare le responsabilità della politica e dei politici, evidentemente incapaci. Ieri – spiega – si è conclusa l’ennesima Commissione congiunta Bilancio-Politiche Sociali nel corso della quale ho sottolineato alcuni punti di fortissima criticità nella gestione della società pubblica, tra l’altro da me già più volte sollevati anche davanti il collegio dei revisori nel corso del 2019. In primo luogo – aggiunge – l’immobilismo nel dotare l’Azienda degli organi gestionali e di controllo, che ha comportato oltre alla drammatica situazione della “governance” aziendale, anche la mancanza di programmazione e consuntivazione della gestione aziendale; in secondo luogo l’inattività nella selezione per la fornitura dei farmaci dei fornitori, con l’assenza delle procedure di gara che ha comportato la proroga della fornitura stessa a favore dei fornitori supplenti determinando un ulteriore stagnazione della gestione già gravemente compromessa. Il movimento cinque stelle che ha sempre combattuto l’uso anomalo delle proroghe sulle gare ha chiuso gli occhi su Farmacap in questi lunghi 5 anni. In terzo luogo la non approvazione dei bilanci consuntivi ad oggi degli esercizi 2013 – 2019, come ha sottolineato la stessa Corte dei Conti nell’ultima ordinanza n°17 del 2021 in materia di controlli sulle partecipazioni societarie pubbliche del Comune di Roma, ha presentato “gravi criticità, presupposto indefettibile per ogni valutazione di specifiche criticità gestionali e per la conseguente adozione di appropriate e ponderate misure correttive”. Infatti in sede istruttoria risulterebbero significative perdite di esercizio, pari a circa 17,47 mln di euro che la Corte richiama l’amministrazione capitolina ad una puntuale individuazione delle cause delle perdite di esercizio. Da quello che ho potuto leggere di cause ce ne sono molteplici da uno squilibrio con l’aumento dell’incidenza del costo dei farmaci in virtù di contratti irregolari misurando per più di 2 milione di euro di perdite dei ricavi da farmaci e da ricette e nel frattempo non si è verificata un analogo contenimento dei costi strutturali dell’azienda che al contrario si sono incrementati (ad esempio tra il 2017 e il 2018 di 263 mila euro, in particolare per aumento di pulizia locali 36 mila euro in più, sistemazione beni strumentali 18 mila euro in più, 49 mila euro in più di buoni pasto, assicurazioni aziendali 30 mila euro in più, 76 mila euro in più tra consulenza legale e notarile, consulenza amministrativa su farmacie (compare 12 mila euro nel 2018) e consulenze varie, 27 mila euro di vigilanza).
Nel frattempo il Dott. Marco Vinicio Susanna, quale nuovo Commissario Straordinario con un compenso di 46.925 euro quale parte fissa oltre a 46.925 quale indennità di risultato, ha presentato 3 diversi Piani Economico-Finanziario 2021-2023, ma che oggi abbiamo scoperto che ci è costato anche 32.000 euro per un contratto esternalizzato ad un consulente ad hoc”.