IL SALVATAGGIO – A fine luglio ha iniziato a circolare l’informazione secondo la quale, con un’offerta di 10,5 milioni di euro, un’impresa privata fosse pronta ad acquistare all’asta la rimessa nella zona dell’Appio Tuscolano e che è inattiva da oltre un decennio. Immediate sono arrivate le proteste: prima delle associazioni e dei comitati del Municipio VII, poi degli esponenti politici delle opposizioni capitoline. Così, a termine di una trattativa tra la sindaca Virginia Raggi e i capigruppo d’opposizione del Campidoglio, che avevano annunciato e poi hanno ritirato una pioggia di emendamenti allo schema di bilancio, la giunta capitolina ha stanziato i fondi necessari per presentare una contro offerta all’asta. L’operazione è stata effettuata il 6 agosto. “Nello specifico l’ex rimessa Ragusa rientra nella strategia di elettrificazione del trasporto pubblico (Progetto full green) già inserita nel Pnrr”, hanno spiegato dal Campidoglio confermando di aver presentato una contro offerta all’asta.
IL FUTURO – Adesso nel territorio, in vista delle prossime elezioni amministrative, si rincorrono le idee sulla futura destinazione d’uso della rimessa. Per la presidente del Municipio VII, Monica Lozzi: “Innanzitutto se il Campidoglio si fosse svegliato prima l’immobile non avrebbe dovuto proprio essere inserito tra i beni destinati all’asta nel concordato. C’erano diversi modi per tenere la struttura a patrimonio fin da subito e utilizzare i fondi per riqualificarlo, anziché per pagare l’asta”. Guardando al futuro “la struttura dev’essere destinata a quanto chiesto dalla cittadinanza – prosegue Lozzi – e confermato da atti municipali in cinque anni: deve diventare un’area di pregio per eventi socio-culturali. C’è anche un progetto, presentato da una laureanda all’università La Sapienza, che prevede la riqualificazione con uno spazio espositivo e sale convegno che possono essere aperte anche agli eventi organizzati da associazioni e comitati del territorio”. Tra le realtà di centrosinistra più attive sul tema nel territorio c’è la rete Cinecittà Bene Comune. Alessandro Luparelli, portavoce dell’associazione, spiega che l’ex rimessa “va destinata ad attività culturali e sociali nel territorio, ma è così ampia che può avere diverse funzioni pubbliche: potrebbe diventare una vera e propria centrale della mobilità sostenibile”. Tenendo conto della vicinanza alla stazione Tuscolana, alla Metro C e all’Anello Verde “pensiamo che si debbano realizzare una ciclofficina, punti di ricarica per le macchine elettriche, un tetto con pannelli solari per produrre energia pulita, ma anche un ostello a prezzi calmierati per i giovani per rilanciare la zona dal punto di vista turistico. Così – conclude Luparelli – si danno servizi alla cittadinanza ma si creano anche posti di lavoro, inoltre aumenta la percezione di sicurezza con uno spazio vivo e attivo nel quartiere”.