Assessore, può farci il punto dei contagi e delle terapie intensive in seguito a questi giorni in cui il virus ha registrato una impennata nei contagi?
“Abbiamo avuto un aumento della incidenza e siamo ancora in una fase di incremento con la settimana scorsa in cui c’è stato un raddoppio dei casi. E questo è legato essenzialmente, da una parte, alla azione della variante Omicron che è molto più diffusiva, dall’altro al fatto che la gran parte di coloro che finisce in ospedale, sono non vaccinati. Uno zoccolo duro che rappresenta circa il 10% della popolazione che invitiamo ancora una volta a vaccinarsi e a farlo al più presto”.
Mentre la pressione sulla rete ospedaliera?
“La pressione sulla rete è una pressione costante, al momento non siamo ancora in una situazione di codice rosso ma è fortemente attenzionata. Ripeto, se tutti fossero vaccinati, questo contesto non ci sarebbe e anzi si sarebbero potute dare maggiori risposte anche per altre patologie, che oggi subiscono purtroppo l’effetto del Covid. Ripeto dunque fino allo sfinimento: la strada maestra rimane quella della vaccinazione”. Adesso il territorio regionale del Lazio è in zona gialla.
“Se non ci fossero 300.000 non vaccinati potremmo dare maggiori risposte anche alle altre patologie”
A suo giudizio nelle prossime settimane sono prevedibili provvedimenti più stringenti o altre forme di lockdown?
“Guardi, il lavoro che si sta facendo, quindi anche la corsa alle vaccinazioni, è proprio per evitare forme di lockdown che sarebbero, sopratutto per il sistema economico, fortemente deleterie e negative. Ecco perché bisogna andare avanti e accelerare con le terze dosi, per chi ancora non l’avesse fatta. Noi abbiamo circa il 47% degli adulti che l’ha già fatta e invitiamo i rimanenti a prenotarsi per farla, così come invitiamo gli adolescenti e tutti la popolazione scolastica a vaccinarsi. Attualmente siamo in zona gialla, personalmente non prevedo cambiamenti nelle prossime settimane ma, ribadisco, dipende sempre dal rispetto delle regole e dai vaccini. Questo il quadro che ci troviamo di fronte”.
Assessore D’Amato, state lavorando con intensità per farvi trovare pronti a questa ondata Covid. Come procede la rimodulazione dei posti letto negli ospedali di Roma e del Lazio?
“Noi siamo pronti perché comunque abbiamo l’esperienza anche della fase più impegnativa che è stata sicuramente quella dello scorso anno, in cui furono messi a disposizione oltre 6mila posti letto complessivi tra area medica e terapia intensiva. Oggi siamo su scenari completamente diversi grazie all’effetto dei vaccini ma, ripeto, scontiamo ancora questa platea di non vaccinati che purtroppo è ancora di 300mila persone nella nostra regione: per questo motivo, invitiamo ancora una volta i cittadini a vaccinarsi. Questo aiuta loro nella tutela della salute e poi aiuta tutti perché diminuisce gli effetti della pressione sulla rete ospedaliera. Attualmente abbiamo superato il primo gradino di allerta sia su area medica che terapia intensiva. Abbiamo degli ampi margini ma è chiaro che molto dipende anche dal rispetto delle regole e dal correre delle vaccinazioni”.
Possiamo affermare dunque che la situazione è “migliore” rispetto a un anno fa?
“Si, assolutamente, rispetto ad un anno fa abbiamo oltre 1500 degenti in meno e questo proprio grazie all’effetto dei vaccini. Ricordiamo inoltre che oggi, oltre due terzi delle terapie intensive sono occupate da persone non vaccinate: un quadro che parla da solo”.
Per quanto concerne la fascia di età 12/16 anni come stanno procedendo le vaccinazioni?
“Per quanto riguarda la fascia degli adolescenti, ad oggi hanno fatto la terza dose in oltre 35mila, insomma c’è una buona adesione. Mentre per quanto concerne i più piccolini, la fascia 5/11 anni, abbiamo superato le 50mila somministrazioni. Stiamo procedendo, se ci avessero consentito di partire almeno un mese prima, probabilmente saremmo stati con un quadro migliore rispetto all’attuale”.
Passiamo, adesso, agli investimenti e alla programmazione sanitaria con i fondi Pnrr. Come è la situazione?
“Noi abbiamo a fine anno (2021, ndr) attuato tre delibere per un totale di 550 milioni di euro di investimenti che andranno a potenziare la sanità del territorio, l’assistenza domiciliare e il rinnovamento del parco tecnologico delle grandi macchine, come Tac, Pet, risonanze magnetiche. Un investimento assolutamente importante, che riguarda la sanità di prossimità, il rafforzamento della rete territoriale e le cure domiciliari”.
Alcune strutture sanitarie convenzionate lamenterebbero forti ritardi nei pagamenti della Regione, risalenti anche a prestazioni del 2020: cosa può dirci a proposito?
“Noi paghiamo entro i termini contrattuali stabiliti. L’unica vicenda è quella relativa a dei saldi delle funzioni dei pronto soccorsi,, che però stanno in pagamento”.