Il Tar del Lazio ha sospeso la determinazione della Direzione regionale Salute e integrazione Sociosanitaria del 6 aprile scorso con la quale si limitava il diritto di prescrizione di farmaci per la terapia del Covid 19 nei confronti dei medici di base. I giudici hanno quindi accolto il ricorso di alcuni medici di famiglia contro la Regione Lazio, e fissato l’udienza di trattazione collegiale per il 19 maggio. Il ricorso, in particolare, riguarda la nota con la quale la Regione ha limitato la prescrizione dell’idrossiclorochina solo nei casi in cui sia stata accertata la positività del paziente al coronavirus tramite il test del tampone.
Un tema di cui Il Caffè di Roma si è occupato con un’approfondita intervista al Sindacato dei Medici Italiani, in cui la segretaria generale Pina Onotri segnalava i ritardi nell’esecuzione dei tamponi nel Lazio e quindi il rischio concreto di dover richiedere il ricovero in ospedale per pazienti già in gravi condizioni. I medici di base chiedono di poter prescrivere l’idrossiclorochina – una molecola che dalle prime evidenze pare avere un effetto contenitivo sull’aggravamento della malattia da Covid 19, se somministrata nelle primissime fasi – senza attendere l’esito del tampone, quindi sulla base dei sintomi clinici.
08/05/2020