Può una palestra sequestrata alla criminalità oltre 15 anni fa rimanere fuori da ogni progetto di riqualificazione da 11 anni a questa parte? A quanto pare, a Roma può succedere.
LA PALESTRA DI VIA CORNELIO MAGNI – L’attività finita nel mirino è quella di via Cornelio Magni 39, all’interno del quartiere Ardeatino e a pochi passi dalla Cristoforo Colombo. Il locale, che sorge all’interno di un condominio, è stato sequestrato più di un decennio fa perchè legato ad un’attività criminale. La palestra viene quindi assegnata a Roma Capitale nel 2007, dopo essere stata in carico al Demanio dello Stato per quasi un decennio. Solamente nell’ottobre del 2011, il Comune assegna il locale a un’associazione del territorio. Destinazione che durerà solo pochi giorni, in quanto l’ex Presidente dell’VIII Municipio denuncia tale assegnazione per un conflitto d’interessi: infatti, un consigliere capitolino risulta essere socio fondatore della realtà sociale che fruisce dello stabile. Nel giro di poco tempo, tale Associazione decise di chiudere la propria attività e lasciare – da quel giorno – in uno stato d’abbandono il locale. Ad aprile 2014, il Patrimonio di Roma Capitale prova a rimettere in concessione lo spazio di via Magni, inserendolo in un bando pubblico con altre 10 proprietà in disuso. A marzo 2021, sul portale di Roma Capitale risultava come la palestra non fosse ancora affidata a nessuna realtà sociale e con istruttoria in corso.
LA MOZIONE IN VIII MUNICIPIO – Sulla questione relativa alla destinazione di questo locale, oggi si sta interessando la consigliera Simonetta Novi della Lista Calenda in VIII Municipio. All’interno di una sua mozione datata 2 febbraio 2022, sottolinea anzitutto la propensione sociale che potrebbe avere questa struttura: “Si tratta di una palestra di 742 mq, cui si accede attraverso una rampa in parte carrabile ed in parte con scalini larghi e bassi, ed è destinata a finalità sociali”. Quindi, locali che potrebbero essere tranquillamente usati per attività legate al terzo settore, alla sensibilizzazione alla legalità oppure a ospitare momenti d’inclusione coi portatori di disabilità”. Oltre all’elemento burocratico per la destinazione della palestra, oggi preoccupano le condizioni in cui versa lo stesso locale. Come menzionato dalla Novi nel suo documento: “Si aggiunge l’estremo disagio dovuto ad una inerzia di ACEA nella risoluzione del guasto al collettore fognario ubicato nei pressi di via Cornelio Magni. A causa dell’ostruzione del collettore comunale di scarico fognario, già constatato da Acea in svariati sopralluoghi, il pozzetto condominiale, le intercapedini e i vani interrati condominiali, nonché la palestra di Roma Capitale, sono costantemente oggetto di allagamento. I ripetuti intasamenti sono causa di fuoriuscita di maleodoranti liquami nonché della proliferazione di numerosi insetti, che mettono in pericolo non solo la salute e la sicurezza dei condomini, ma anche quella dei cittadini”.
LA QUESTIONE DEL COLLETTORE FOGNARIO – Un grosso disagio che sta pesando sulle condizioni – e le tasche – del condominio di via Magni 39, che fino ad oggi si è fatto carico della disostruzione del collettore comunale. Interventi che ovviamente non possono rivelarsi risolutivi, in quanto tale compito spetta solamente all’ACEA. Una situazione che ha portato i legali del condominio a effettuare ben due diffide verso la multiservizi di Roma Capitale, che aveva assicurato l’avvio alla risoluzione del problema dal 20 gennaio 2022. A livello di cronistoria, i lavori sono partiti solamente alla fine di febbraio 2022, per fermarsi pochi giorni dopo, ovvero il 4 marzo: secondo ACEA, il cantiere veniva bloccato perché era necessario l’utilizzo di un altro macchinario per continuare a scavare e ultimare le manutenzioni necessarie. Frangente che però non ha bloccato le perdite all’interno della palestra: il giorno 15 marzo, i locali abbandonati si sono nuovamente allagati con acqua pulita, in una dinamica dove il condominio si è nuovamente mosso per risolvere la situazione. In merito, la consigliera Simonetta Novi ha sottolineato come “l’VIII Municipio ignora questo disagio dei cittadini, nonostante i tentativi del fronte Lista Calenda – Movimento 5 Stelle – Fratelli d’Italia per arrivare a un atto politico che impegni Comune e Acea per la risoluzione del problema idraulico e faccia destinare questi locali a un’attività sociale”. La questione verrà affrontata in un prossimo consiglio municipale.