Il clan Casamonica è mafia. Lo ha stabilito la sentenza dei giudici del processo davanti alla Decima sezione penale del tribunale di Roma nell’aula bunker di Rebibbia. La sentenza, dopo sette ore di camera di consiglio, prevede la condanna di 44 imputati con accuse che vanno a vario titolo dall’associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura e detenzione illegale di armi.
Trent’anni al boss Domenico CasamonicaTrent’anni di carcere è stata la condanna per Domenico Casamonica, uno dei capi dell’omonimo clan. Tra i condannati anche Giuseppe Casamonica (a 20 anni e 6 mesi), Luciano Casamonica (a 12 anni e 9 mesi), Salvatore Casamonica (a 25 anni e 9 mesi), Pasquale Casamonica (a 23 anni e 8 mesi) e Massimiliano Casamonica (a 19 anni e 4 mesi). Per tutti e sei, l’accusa chiedeva 30 anni di carcere.
Il processo è scaturito dall’indagine dei carabinieri “Gramigna” coordinata dai pm della Dda di piazzale Clodio. Per questa stessa vicenda, nel maggio del 2019, erano state disposte 14 condanne in abbreviato e tre patteggiamenti.
Zingaretti: “Sentenza storica”
«Quella pronunciata dal Tribunale di Roma è una sentenza storica che finalmente mette nero su bianco che Casamonica equivale a mafia ed un segnale importante da dare ai cittadini del nostro territorio. Da anni come Regione Lazio siamo in prima linea per ridare vita ai beni confiscati alle mafie, insieme ad associazioni e comitati di quartiere, uniti tutti insieme per affermare la legalità. Come Regione lo abbiamo fatto a Roma restituendo ai cittadini tre ville di via Roccabernarda tra cui quella dalla cui demolizione è nato il Parco della Legalità. La sentenza ci dà ancora più forza, noi non molliamo, ma continueremo nella lotta contro le mafie e per la legalità, il che significa stare ogni giorno nei quartieri delle nostre città e presidiarli con i servizi e non lasciare spazi nei quali l’illegalità si può infilare». Così in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Raggi: “La sentenza non cancella soprusi, ma il clima è cambiato”
«Io di fronte al clan dei Casamonica non mi sono mai piegata, non ho mai indietreggiato di un passo, non ho mai avuto paura di loro. Ho sempre lottato per il bene dei romani a volto scoperto, ho chiamato per nome e cognome chi ha umiliato e offeso la città. Vivo sotto scorta per questo. Il tribunale di Roma ha confermato l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Ha confermato che è mafia. Questa sentenza non cancella gli anni di soprusi e violenze, ma è un risultato importante per chi vive in questa città. È la conferma che a Roma il clima è cambiato». È il commento su Facebook del sindaco della Capitale, Virginia Raggi.