Il Comune chiama, il Municipio risponde. Già, ma in ritardo e in maniera totalmente raffazzonata. Siamo nel VI Municipio di Roma e l’11 agosto scorso il Campidoglio chiese la produzione di uno stemma e di un nome per le Torri. Nel frattempo, anche appena dopo Ferragosto, il Municipio continua a convocare le commissioni e a lavorare, ma della call nessuno se ne cura. Questo fino al 5 ottobre, ampiamente in ritardo, e dopo che era stata già concessa una deroga sui tempi.
Le modalità di realizzazione del nuovo stemma – È a questo punto che i consiglieri pentastellati tentano di mettere una pezza: “Alla commissione Bilancio e Decentramento, ben due mesi dopo si presentano due consiglieri con delle bozze di stemma realizzate con Photoshop e poi se li sono votati”. Così Dario Nanni, consigliere del Gruppo Misto, furioso per le modalità a cui ha assistito: “Non ci si comporta così. In questi casi si deve far partecipare tutti. C’era tutto il tempo per indire un concorso di idee, è assurdo che i cittadini non abbiano potuto partecipare”. Nelle ore successive, poi, Nanni scriverà al Direttore Generale del Comune di Roma: “La procedura proposta è veristica e autoreferenziale, appare opportuno procedere con un concorso di idee”, nella speranza di “bloccare questa procedura interna e dare indicazione di una nuova scadenza”, cosa che però possono richiedere solamente i Cinque Stelle locali.
La versione pentastellata – Alberto Ilaria, dal canto del Movimento, tenta di spiegare così questi eventi: “I tempi erano davvero ristretti, infatti siamo stati noi a richiedere la proroga, non potevamo fare diversamente” dice il Presidente del Consiglio Municipale, aggiungendo che: “Certo, volevamo coinvolgere i quartieri, ma la scelta era tra fare così o non fare nulla, ora almeno è iniziato l’iter per l’approvazione”. Per quanto riguarda lo stemma e la nomenclatura votati in commissione, fanno riferimento al sito archeologico dell’antica città di Gabii che si trova nel territorio del VI e che lo stesso Ilaria azzarda essere “più importante di Pompei”. Se verrà dunque approvata questa simbologia il VI Municipio si chiamerà ‘Municipio Roma VI delle Torri e di Gabii’.
Nanni: “il Movimento non comprende l’importanza dell’identità del territorio” – Ma, effettivamente, la cittadinanza avrebbe ragione a sentirsi esclusa da questa decisione importante per i quartieri: “In questi casi si deve fare un bando pubblico per un concorso di idee, peraltro a costo zero, si coinvolgono i cittadini, le associazioni e l’Università di Tor Vergata per avere un contributo maggiormente rappresentativo del tessuto sociale. Dopo di che si sarebbe potuta insediare una giuria con le personalità di rilievo del VI. Questo sarebbe stato un modo accettabile di agire”, ci spiega Nanni. Per l’ex consigliere comunale il Movimento non comprende che: “Una delle cose più importanti da fare negli anni a venire è creare identità nei territori”. Alberto Salmè