Si è nascosto per quasi due anni nel campo nomadi di via Candoni, approfittando della “protezione” che gli hanno offerto amici e famigliari organizzando addirittura una vigilanza continua, per avvisarlo dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine, Così il 26enne bosniaco S.Z., dopo la fuga dal carcere di Rebibbia a dicembre 2019, è riuscito ad assicurarsi la libertà fino a ieri, quando polizia locale e polizia di Stato sono andati a prelevarlo direttamente nel campo.
LATITANTE DAL 2019 SI NASCONDEVA NEL CAMPO NOMADI DI VIA CANDONI
La sua fuga da Rebibbia risale alla sera del 16 dicembre 2019, quando, potendo usufruire del beneficio del lavoro esterno al penitenziario, non ha fatto rientro in carcere. La polizia ha scoperto che S. Z. aveva trovato rifugio in una baracca nel campo nomadi di via Luigi Candoni, a ridosso di un fitta boscaglia che, in caso di necessità, avrebbe dovuto favorirne la fuga.
A scoprire il nascondiglio dell’uomo, dopo una laboriosa indagine sono stati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale del XI Gruppo Marconi, e il XI Distretto San Paolo della polizia di Stato Una volta individuato il settore dell’accampamento dove poteva trovarsi il latitante, gli operanti hanno bloccato tutte le vie di uscita e hanno proceduto alla perquisizione di tutti i manufatti, rintracciando il giovane e arrestandolo. Ora è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.