Quello di Tor Marancia, una volta completato, sarà il parco urbano più grande d’Europa. Si tratta di oltre 200 ettari di verde strappati alla speculazione urbanistica e che sono stati divisi in 4 ambiti (AFA) che pian piano verranno riqualificati. Le previsioni urbanistiche in quest’area risalgono ai primi anni ’90, quando si aprì un duro scontro con le associazioni ambientaliste per la salvaguardia della Tenuta. Nel 2002 arrivò la decisione del Comune: le cubature sarebbero state spostate altrove e compensate, mentre la Tenuta sarebbe entrata nel Parco dell’Appia Antica. È in questo modo che è stata generata ‘la madre di tutte le compensazioni’. Le cubature di Tor Marancia infatti sono atterrate (aumentate) in tutta la Capitale.
LE APERTURE DEL PARCO – Purtroppo ad oggi soltanto una piccolissima parte è stata aperta e attrezzata. Al momento infatti l’unico AFA fruibile (gestito dai volontari del CdQ Grotta Perfetta) è il secondo, quello di Viale Londra. La prossima porzione ad aprire sarà quella lungo via di Grotta Perfetta (L’AFA 3), fino all’angolo con via Vittore Carpaccio, ma qui sono proprio le compensazioni edilizie a creare ritardi.
GLI ULTIMI RITARDI – L’area della AFA 3 di fatto è completa. In queste settimane il consorzio sta procedendo alle ultime istallazioni di arredi urbani, ma il parco sarebbe pronto ad aprire. È stato anche superato un problema di collegamento idrico (che avrebbe ulteriormente ritardato i lavori), ma ora a tenere ben chiusi i cancelli è la burocrazia capitolina. Ci sarebbero infatti alcune particelle di questa zona della Tenuta sulle quali non si è ancora completato l’iter delle compensazioni.
LE PROTESTE – Nel mese di dicembre i consiglieri municipali del Pd hanno organizzato un sit-in in via Grotta Perfetta proprio per protestare contro questi ritardi e per chiedere un celere intervento del Campidoglio. Successivamente il 15 gennaio il Municipio VIII ha organizzato un sopralluogo nel parco con il Consorzio Tormarancio: “I cittadini sono esasperati per la mancata apertura – ha commentato il presidente della commissione Ambiente, Luigi Di Paola – Roma Capitale non ha ancora acquisito alcune particelle catastali e alcuni dei 46 proprietari non hanno ancora ricevuto compensazioni. Il Comune deve intervenire al più presto e rendere ai cittadini l’area”. Intanto in questi giorni l’Ente del Parco dell’Appia Antica ha convocato una riunione con tutti gli attori coinvolti per cercare di risolvere questo impasse.
IL RESTO DEL PARCO – Il Presidente Amedeo Ciaccheri ha commentato richiamando un’altra criticità storica dell’area: “Il tavolo tecnico inter-istituzionale per il completamento integrale del Parco, delle sue aree naturalistiche e dei Casali, è bloccato”. Infatti sugli interventi sull’AFA 1 e sulla ristrutturazione dei casali della Tenuta al momento non si possono fare previsioni. L’AFA 1 (con accesso da Piazza Lante) deve fare i conti con la cabina primaria ACEA sulla quale i cittadini da tempo chiedono interventi (spostamento, interramento o copertura), mentre per i casali si attende di capire quali funzioni (un domani) potranno ospitare.