«Sui vari scenari per le riaperture predisposti dal dossier – specifica Borrelli – so che il ministero della Salute ha lavorato insieme al Cts sulle ipotesi che hanno permesso di fare valutazioni e di adottare misure per il potenziamento delle strutture e delle strumentazioni sanitarie. Finché sara operativo, il Comitato tecnico scientifico (Cts) fornirà il contributo della scienza al decisore politico dando tutto il supporto possibile».
LE CONFERENZE STAMPA DELLE 18
Le conferenze stampa della Protezione Civile delle ore 18 sul coronavirus, cominciate il 23 febbraio e concluse il 30 aprile, «sono state un momento di fondamentale comunicazione all’insegna della trasparenza. Ho avuto ritorni positivi dalla popolazione che si sentiva informata per presenza di esperti che illustravano le misure da attuare. Ora si prevede un cambio di comunicazione. Dal 30 aprile c’è stato uno stop delle conferenze, l’attività comunicazione dovrà essere rimodulata».
«IL SISTEMA HA FUNZIONATO BENE»
«Dall’inizio dell’emergenza coronavirus sono state emanate 29 ordinanze di protezione civile per disciplinare alcuni interventi come il il rientro degli studenti italiani presenti nei territori internazionali e in aree a rischio, la possibilità di usufruire di deroghe da parte del ministero dell’Istruzione per la conclusione del’anno scolastico e l’incremento del personale medico».
«La task force messa in campo dalla Protezione civile è composta da 500 medici, 500 infermieri, di 1.500 operatori socio-sanitari. Sul conto corrente della Protezione Civile sono stati raccolti fino oltre 142 milioni, di cui 117 milioni già spesi per l’acquisto di Dpi. Al 3 maggio Consip ha provveduto a consegnare 3.975.540 dispositivi di protezione individuale e 3.034 ventilatori polmonari».
«Il sistema ha funzionato bene per sussidiarietà orizzontale e verticale nei rapporti tra Regioni, Dpc e Cts. Non faccio mistero che ho vissuto situazioni di difficoltà nella prima fase dell’emergenza, era difficilissimo trovare risposte e interlocutori per le forniture di Dpi e mascherine. A fine di marzo c’era una carenza dei tamponi, ma ora non abbiamo più problemi».
Dall’inizio dell’emergenza «abbiamo dovuto gestire 10 navi da crociera con 9 mila persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio. Sono 4 milioni i passeggeri monitorati nei nostri aeroporti, 191 mila persone controllate a bordo di oltre un migliaio di navi transitate nei porti italiani. Su 4 milioni di passeggeri monitorati negli aeroporti, 2.966 sono risultati sopra la soglia di 37,5 di febbre».