C’è posto per tutte
Il Comune ha messo a disposizione delle donne che si trovano in una fase già avanzata del percorso di fuoriuscita dalla violenza, dunque vicine all’autonomia, posti in appartamenti in cohousing; alle donne invece che hanno bisogno ancora di un alto livello di protezione e tutela, ha riservato posti dedicati in circuiti protetti con indirizzo segreto. La soluzione è personalizzata per rispondere alle necessità indicate dalle operatrici per ognuna. Gli uffici capitolini sono a disposizione H24 per completare i trasferimenti di tutte le donne e dei loro bambini. Si è in attesa solo della conferma del calendario da parte dell’associazione.
Un progetto esportabile
L’Amministrazione ritiene che al centro della questione non possa essere messo l’immobile che sarà presto venduto all’asta, bensì il futuro delle donne che vi si trovano all’interno, insieme ai bambini, e parallelamente la possibilità di sperimentare il progetto di Lucha y Siesta in un’altra struttura. La priorità in questa fase è quindi dare una certezza alle donne e ai bambini, trasferendoli in posti sicuri e capaci di garantire la continuità del loro percorso di fuoriuscita dalla violenza, con il supporto dell’intera rete capitolina dei centri antiviolenza e dei servizi sociali e l’affiancamento delle operatrici di Lucha y Siesta. L’Amministrazione è decisa a conservare l’esperienza rappresentata dall’associazione, con cui superata questa fase emergenziale proseguirà il dialogo per sperimentare il modello da loro rappresentato in un altro immobile.
Il distacco delle utenze
L’immobile Atac occupato in via Lucio Sestio è infatti oggetto della procedura di concordato da cui dipende il futuro di 11mila famiglie e le liquidatrici hanno comunicato che sarà messo all’asta il 7 aprile. Alla luce dell’esito incerto dell’asta e dell’annunciato distacco delle utenze dell’immobile da parte del tribunale competente, l’Amministrazione Capitolina si è subito attivata a tutela delle donne e dei bambini. È stato portato avanti un dialogo costante con le donne e l’associazione, è stata chiesta e ottenuta, per due volte consecutive, la proroga del distacco delle utenze da parte del Tribunale e si è riusciti dunque, oggi, a poter garantire soluzioni personalizzate per ogni singola donna, in base alle esigenze e storie personali.
La priorità è la sicurezza delle donne
“Al centro della questione – ha sottolineato l’Assessore alla persona Veronica Mammì – non può essere messo l’immobile Atac occupato, che sarà presto venduto all’asta all’interno del concordato da cui dipende il futuro di 11mila famiglie. No. Noi al centro delle nostre preoccupazioni e del nostro impegno non mettiamo un immobile, ma il futuro delle donne che vi si trovano all’interno insieme ai bambini. La priorità in questa fase è dare una certezza per il loro futuro, trasferendoli in posti sicuri e capaci di garantire la continuità del percorso di fuoriuscita dalla violenza, con il supporto dell’intera rete capitolina dei centri antiviolenza e dei servizi sociali e l’affiancamento delle operatrici di Lucha y Siesta”. “L’Amministrazione – chiosa la Mammì – è aperta al dialogo per conservare l’esperienza rappresentata dall’associazione Lucha y Siesta. Con le operatrici, superata questa fase emergenziale, proseguirà il lavoro nella prospettiva della sperimentazione del modello da loro rappresentato in un altro immobile. Ma prima, oggi, viene la sicurezza delle donne e dei loro bambini”.