L’intoppo burocratico
Alla base della scelta di una delle società subentrate al vecchio vincitore del bando sembrerebbe esserci un problema burocratico. Il presidente della commissione Patrimonio municipale Errico ha spiegato i problemi amministrativi che hanno ostacolato il progetto di riqualificazione: “Gli uffici tecnici del Municipio hanno giudicato la scia richiesta non conforme alla destinazione d’uso del luogo”. Il municipio in sostanza ha negato la possibilità di aprire un punto ristoro in un casale destinato a fini sociali. Le altre realtà che hanno aderito dell’associazione temporanea di scopo avrebbero chiesto un’altra scia. In questo modo potrebbe finalmente essere ristrutturato l’edificio e avviate le attività previste.
Il botta e risposta tra Comitato e Municipio IX
Il presidente del cdq Torrino Decima Pino Genesio ha attaccato l’amministrazione municipale sulla questione: “Il mancato rilascio della scia è stato determinato da un’interpretazione ristretta del punto ristoro da parte degli uffici del municipio e dalla parte politica, nella persona del vicepresidente con cui ho parlato. Per l’associazione temporanea di scopo questo fatto diviene un problema per la sostenibilità economica del progetto”. Il vicepresidente del Municipio IX De Novellis ha risposto alle critiche: “Non posso derogare all’articolo 85 del piano regolatore che prevede che non si possa installare un’attività commerciale in quel tipo di area”. De Novellis ha spiegato che il mancato rilascio della scia è stata una decisione tecnica e come il Dipartimento Patrimonio stia verificando se le società rimaste possano proseguire con il bando.
Lo stato di degrado
L’edificio intanto giace ancora nel degrado. Una situazione che perdura da circa 10 anni. Ovvero da quando il consorzio Torrino Nord riconsegnò la struttura al Comune di Roma. Il quale solo nel 2015 pubblicò il bando per l’assegnazione dell’immobile, avvenuta nel 2016. Dopo tre anni i lavori di ristrutturazione non sono partiti e le condizioni dello stabile sono peggiorate. “Per me, ha spiegato Errico, va bene qualsiasi soluzione che permetta di dare ai cittadini del territorio la possibilità di usufruire della struttura nel più breve tempo possibile”. Il presidente della commissione Patrimonio ha spiegato infatti che con lo scorrere del tempo: “Si rischia un’ulteriore degradazione e vandalizzazione dell’edificio”. La condizione del casale non sembra giovare alla buona riuscita del progetto di recupero dello stabile. Anche dal punto di vista economico. Pino Genesio ha spiegato che “L’esborso economico previsto originariamente per la ristrutturazione dell’edificio è aumentato a causa dell’ammaloramento dell’immobile”.