Sindacati, operatori del settore edile e associazioni romane chiedono da tempo che a Roma venga avviata quanto prima e per davvero la rigenerazione urbana per salvare la Capitale dall’avanzata del cemento e per far ripartire un settore, quello edilizio, che batte decisamente la fiacca. Lo ha fatto di recente dalle pagine de il Caffè di Roma, nel corso di una intervista esclusiva, Nicolò Rebecchini, presidente dell’Ance, l’Associazione dei costruttori edili di Roma-Lazio. Lo ha fatto Anna Maria Bianchi, presidente dell’associazione Carte in Regola, che la scorsa estate è tornata sulla questione lanciando un accorato appello alla politica. Lo ha ricordato, infine, anche Benedetto Truppa della Fillea-Cgil Roma-Lazio, la federazione edile del sindacato confederale, nel corso del convegno “Parola d’ordine: rigenerare” che si è tenuto al centro congressi di Roma, nello storico quartiere di San Lorenzo, lo scorso 31 gennaio. Sul palco, accanto a lui, c’erano esimi esperti del settore, a cominciare da Michele Munafò, dirigente dell’Ispra, una costola del Ministero dell’Ambiente; e Filippo Delle Piane, vicepresidente dell’Ance Roma-Lazio. La rigenerazione urbana permette di dare nuova vita agli immobili abbandonati, scongiurare il consumo di suolo e quindi difendere il verde; permette di migliorare l’efficenza energetica e quindi di combattere il cambiamento climatico; aiuta l’economia creando ricchezza e quindi nuovi posti di lavoro nel settore edile ed economico-finanziario.
20/02/2020