Il grande filosofo Seneca, già nel 4 a.C, scriveva: “Nessuna terra è un luogo d’esilio, ma una seconda patria”. Questa frase è rimasta ben nota nel cuore degli abitanti di un quartiere di Roma Sud, il Giuliano Dalmata, che in sé, tra le sue strade e i suoi abitanti, custodisce una storia importante, spesso poco conosciuta e cioè quella dell’esodo di migliaia di italiani istriani, fiumani e dalmati dalle loro città di Fiume, Zola e Pola e il loro successivo arrivo nella città di Roma, portando con sé nient’altro se non i soli documenti necessari. Giunte a Roma, le famiglie degli esuli si sono raccolte nell’ex quartiere operaio di Roma Sud, l’E42, trasformatosi poi nel tempo nel villaggio Giuliano Dalmata e poi nel noto ed attuale quartiere Giuliano Dalmata. La storia degli esuli racconta sia una di tragedia che una di rinascita. Infatti i tanti istriani, fiumani e dalmati hanno dovuto cancellare il loro passato e ricominciare da zero in una terra di tradizioni e lingua diverse. Una parte fondamentale nella loro rinascita l’hanno giocata anche i tanti romani delle campagne abbandonate dell’Eur che, nonostante la povertà ed il difficile periodo storico del secondo dopoguerra, hanno accolto gli esuli nelle proprie terre.
La giornata del Ricordo
La legittimazione dell’importanza di questa tragedia e della necessità di ricordarla è giunta solo di recente, con la legge 92 del 30 Marzo 2004 che vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Ogni anno, dalla legittimazione, il 10 febbraio viene celebrata la giornata del Ricordo. La ripavimentazione della Piazza con i nomi degli Esuli Quest’anno il quartiere Giuliano Dalmata ospiterà oltre agli eventi tradizionali, anche una novità. Carmela Lalli, Assessore alla Scuola del Municipio IX, ha spiegato al Caffè di che cosa si tratta: “E’ arrivata la richiesta dalle associazioni di ricordare gli esuli attraverso la ripavimentazione della piazza Giuliani e Dalmati, di fronte alla chiesa San Marco evangelista con delle formelle riportanti i nomi delle famiglie degli esuli arrivate a Roma” ed ha aggiunto: “la proposta, con il nome di “Progetto famiglie e ricordo”, è stata subito approvata da me e dalla commissione perché una così importante realtà e tragedia storica merita di essere conosciuta e compresa da tutti”. Le piastrelle, installate tra i sampietrini della piazza Giuliani e Dalmati, di fronte alla chiesa di San Marco Evangelista, saranno in travertino e comporranno visivamente il profilo della penisola istriana con le sue isole, mentre, al loro interno, riporteranno i nomi delle famiglie. Verrà inoltre apposta una targa commemorativa. Carmela Lalli ha commentato: “Sarà come siglare per sempre la loro presenza e l’ospitalità che le ha accolte a Roma” ed ha inoltre aggiunto: “Sono orgogliosa perchè si tratta del primo vero progetto nominale sia in Italia che nel loro luogo di origine”.
Le pietre
Saranno circa 200 (i lavori di installazione sono iniziati lunedi 3 febbraio), completamente autofinanziate dagli eredi delle famiglie esuli. La partecipazione al progetto è stata estremamente sentita, sia dai cittadini del quartiere che dagli eredi delle famiglie che, successivamente, si sono trasferiti in altri quartieri. Le associazioni che hanno preso parte sono Giuliano Dalmata nel Cuore ONLUS, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Roma, Associazione Cultura Fiumana Istriana e Dalmata Lazio, Associazione Sportiva Giuliana e Società Studi Fiumani.
La cerimonia di inaugurazione
Avverrà sabato 8 Febbraio alle ore 16 nella piazza Giuliani e Dalmati. Dalle 14.30 dello stesso giorno si succederanno le tradizionali celebrazioni, con la deposizione della corona d’alloro sul monumento ai martiri delle Foibe, in piazzale Laurentina e sul monumento Cippo Carsico ai caduti Giuliani Dalmata su via Laurentina. Carmela Lalli rende inoltre noto che nei giorni successivi si replicherà il programma di visite guidate ai monumenti del quartiere, seguendo il percorso del ricordo, organizzate dagli studenti della Scuola Alberti nei confronti di altre classi di studenti. L’assessore Lalli sottolinea inoltre: “Questo evento è importante perché stimola la crescita e la consapevolezza storica e culturale di tutti” e, inoltre “non rimane fine a se stesso, ma la consapevolezza accompagnerà, attraverso il simbolo delle nuove pietre della piazza, un vero e proprio monumento, la vita di tutti i giorni dei cittadini”. La periferia di Roma si mostra, ancora una volta, uno scrigno ricco di tesori pronti a venire alla luce per coloro che hanno la curiosità di ampliare le proprie vedute e scoprirli.