Una rimpallo di competenze
Un luogo di cultura nato con un intento nobile. Che, però, non ha mai potuto concretizzare. Il teatro infatti non è mai stato attivo, salvo che per un breve lasso di tempo nel 2014. Eppure il quartiere ci crede ancora. E reclama che la struttura venga finalmente destinata a spettacoli e pieces così come annunciato dalla maggioranza grillina non solo durante l’inaugurazione del 23 dicembre scorso, ma nel corso di tutta la campagna elettorale. “La riapertura del teatro di Torre Spaccata era proprio uno dei punti cardine del programma dei 5stelle. Ora che si trovano a doverla realizzare, il Comune scarica le responsabilità sulla Regione. Che, invece, ha già curato tutti gli atti di sua competenza” spiega al Caffè Fabrizio Compagnone, capogruppo PD in municipio VI e presidente della commissione trasparenza. Secondo la maggioranza del VI, infatti, questo ulteriore stop sarebbe dovuto a un ritardo da parte della Regione Lazio. Accusa rispedita al mittente dai dem. “Proprio su questo tema abbiamo svolto una commissione di controllo e garanzia e – spiega Compagnone – risulta agli atti che già nel 2018 la Regione ha chiesto al Comune di avanzare tutti gli atti propedeutici all’acquisizione dell’immobile. Sia il dipartimento che la giunta invece sono fermi. La Regione ha dimostrato la volontà di regolarizzare il più possibile questo come altri immobili. È il Comune ad essere bloccato”.
Il pressing dei cittadini
“Questo teatro è assolutamente atteso dai cittadini, il comitato di quartiere insiste giustamente molto su questo aspetto, che era un punto fermo della campagna elettorale dei grillini nel 2016. Hanno annunciato un bando ma non è stato mai fatto, hanno organizzato un’inaugurazione in pompa magna ma hanno solamente illuso tutti”. “L’opera è finita, andrebbe solo messa in funzione. Ma è vittima del lassismo generale che si registra da parte di tutti i pentastellati, sia Giunta che Presidente. Il territorio è vastissimo, lo capiamo, ma se non hai la giusta esperienza e competenza per intervenire è normale che si rimanga indietro. È tutto fermo, vittima di un immobilismo inquietante”.
L’attesa del bando
Il teatro in realtà sarebbe pronto. A bloccarlo, soltanto la burocrazia. Si attende infatti il bando che dovrebbe assegnare la gestione, immaginata dall’amministrazione come quella di un centro polifunzionale in grado di offrire non solo teatro ma anche convegni, dibattiti e altre forme di intrattenimento culturale. La gara era attesa per gennaio 2018. Ad oggi, nemmeno l’ombra. E mentre gli abitanti di Torre Spaccata attendono, si spengono di nuovo i riflettori sul loro teatro. Costretti ad assistere all’unico spettacolo attualmente in cartellone, il rimpallo di carte tra uffici.