Le criticità del quartiere
“Casal Bertone è un quartiere abbandonato dalle istituzioni e dagli Enti locali- spiega Walter Rinaldi del Cdq – Nel corso degli anni ha visto cambiare la tipologia dei residenti: da quartiere prettamente popolare a quartiere di ceto medio. Quello che non è cambiato è lo stato di abbandono in cui gli enti locali lo hanno lasciato. C’è un mercato costruito ma fermo da anni, ci sono ritrovamenti archeologici tra i più importanti degli ultimi anni, risalenti all’epoca imperiale romana, ma restano sotterrati. C’è il cinema Puccini, chiuso da quarant’anni, che poteva diventare il centro culturale di questo quartiere. Ci sono molte carenze, ma al tempo stesso c’è la volontà dei cittadini di riappropriarsi di questo territorio. Abbiamo una scuola popolare di musica, una palestra e la biblioteca presso i Magazzini: sono tutte iniziative autogestite”.
I punti di forza dai quali ripartire
Tra gli elementi che caratterizzano e rendono unico questo quartiere c’è il Lago ex Snia. “È un lago naturale dentro Roma, a due passi dal centro- riprende Walter Rinaldi- Anche lì abbiamo battuto la speculazione insieme al Forum delle Energie, ma non abbiamo vinto del tutto. È stato riconosciuto il lago come elemento dove non si può costruire, ma c’è una parte che ancora non siamo riusciti a strappare alla speculazione e non vogliamo che vengano costruiti palazzi per compensazione, come è successo troppe volte”. Il Cdq svolge una funzione fondamentale ed è il punto di riferimento dei residenti che ogni giorno inviano mail e segnalazioni varie sulle condizioni del quartiere. Nonostante la notevole mole di lavoro di cui si fa carico, visto anche il vuoto istituzionale, il Comitato sta impiegando uno sforzo ulteriore per ridefinire il quartiere: “L’idea di partire con un Laboratorio è quella di trovare momenti per fare uno sforzo di immaginazione, necessaria da coltivare in una città con ritmi frenetici, poca cultura e pochissimi spazi di elaborazione – spiega un rappresentante del Comitato – ci tolgono la possibilità di immaginare una città diversa. Dobbiamo invece riappropriarci della capacità di immaginare come potrebbe essere questo quartiere; come potrebbe essere, ad esempio, via Fieramosca, con un parco da una parte e i campi sportivi dall’altra, o il lago ex Snia collegato al parco lineare Roma est. Immaginare – aggiunge – piste ciclabili invece di altri parcheggi, dove il numero di macchine diminuisce cosicché i parcheggi non servono più; dove il trasporto pubblico funziona e si può camminare e pedalare in sicurezza”.
Il “quartiere futuro”
È un cantiere aperto, quindi, il “quartiere futuro” dei residenti di Casal Bertone: si può rendere a misura di bambino? È possibile riappropriarsi degli spazi urbani inutilizzati e difendere il verde dalle speculazioni? Tante le domande e le suggestioni che hanno messo in moto gli ingranaggi del “Laboratorio urbano” formato da una collettività crescente, dove l’idea e la volontà di realizzare un altro quartiere è vicina e possibile.
Francesca Zaccari