OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO
Tra i provvedimenti più sentiti dal Campidoglio pentastellato figura, senza dubbio, la delibera approvata alla fine dell’anno scorso in Assemblea capitolina che modifica il Regolamento dell’occupazione di suolo pubblico (delibera fortemente contestata dal I Municipio, ndr). Un atto che sarebbe stato salutato con sollievo da molti ristoratori, visto che, a giudizio di alcuni, sembrerebbe togliere alcuni vincoli e impedimenti che finora avevano trattorie e bar che volevano allargarsi con tavolini e sedie all’aperto.
L’INTERVENTO DELLA GIUNTA
“Quella delibera – sottolinea l’assessore comunale allo Sviluppo Economico, Carlo Cafarotti – attribuisce la competenza dei piani di massima occupabilità alla Giunta capitolina. I ristoratori l’hanno accolta con favore perché vedono un maggior garantismo nella gestione del Campidoglio rispetto a quella municipale, che evidentemente ha generato qualche malumore nel tempo. Quanto al superamento dei diversi impedimenti, non è del tutto vero: il cambio di competenza non rende automatica l’eliminazione del vincolo”.
TAVOLINO SELVAGGIO, CAMBIA TUTTO
Sul tema del tavolino selvaggio in centro e periferia, Cafarotti spiega a il Caffè di Roma che “Il punto è che la metrica e anche il giudizio politico su questo aspetto sono diversi, in termini di punti di vista. L’interpretazione più sbagliata, è quella una deplorevole contesa che ha per oggetto tavolini e sedie all’aperto. Una campagna elettorale, politica, centrata sul legame fra Municipio e residenti, che propone a sua volta la contrapposizione tra questi ultimi e i ristoratori, a discapito dell’intera città. La delibera interrompe questa specie di asse, ecco perché è stata festeggiata dai ristoratori, ma ripeto: il risultato atteso dalla categoria non è affatto automatico”. Dunque, cosa ne pensa Cafarotti del provvedimento? “Sicuramente – risponde l’assessore allo Sviluppo Economico – un cambio di competenza porta con sé la mutata visione di chi prende in carico questa responsabilità. L’Amministrazione capitolina propone un equilibrio fra residenti e ristoratori che è diverso dall’ottica del Municipio. Tuttavia, nei fatti, si tratta di un provvedimento che dà un carico di lavoro molto pesante al Dipartimento, tra l’altro ancora in assenza di un ufficio tecnico dedicato. La mia prima richiesta è stata dunque quella di una rapida costituzione di quest’ufficio, imprescindibile. Faccio un esempio: con l’ultima sentenza relativa ai tavolini su via San Giovanni in Laterano, il TAR ha intimato a Roma Capitale di adempiere entro 120 giorni. Questo accentramento di competenze dal punto di vista congiunturale non è dei migliori, il Dipartimento deve fare molto di lavoro di corsa”.
TAVOLINO SELVAGGIO E LOTTA ALL’ABUSIVISMO COMMERCIALE
Altro fenomeno assai delicato e assai attuale è quello del famigerato “tavolino selvaggio”, che l’amministrazione comunale di Roma Capitale sta cercando di disciplinare. Quali le azioni di monitoraggio e contrasto all’illegalità messe in atto finora? “Il tema – fanno sapere dal competente assessorato capitolino – resta quello dei controlli, delle verifiche effettuate sul campo dalla Polizia Locale di Roma Capitale. Come da indicazioni della Sindaca Raggi, gli agenti proseguono con la lotta agli illeciti, parallela alla battaglia contro abusivismo e illegalità”.
Alessandro Russo