I QUARTIERI ‘CALDI’
Numeri che fanno il paio con quelli relativi ai circa ottanta immobili occupati nella sola Capitale in cui vivono un totale di circa 11mila persone, come acclarato di recente dalla Prefettura di Roma. Un problema, quello degli sgomberi, che rischia di aggravare e non poco la tensione sociale, specie nei quartieri più popolari, da San Basilio a Casal Bruciato passando per Testaccio e Garbatella, i quartieri ‘caldi’ della protesta sulla casa
REGIONE: TRA NUOVE LEGGI E PIANI DI SVENDITA
È incandescente quindi anche il fronte di scontro delle istituzioni con i sindacati e movimenti per la lotta alla casa, da anni attivi nella Capitale. Comitati, movimenti e associazioni, poco prima di Natale, hanno presidiato il consiglio regionale. Proprio nel corso dell’ultima seduta consiliare del 2019 il governatore Zingaretti ha annunciato ai manifestanti una nuova norma che permetterà ai Comuni del Lazio di riservare una quota del proprio patrimonio immobiliare a quelle famiglie in condizioni di emergenza abitativa che però non hanno i requisiti per accedere alla graduatoria. Come ad esempio un attestato di residenza, che non può essere chiesto da chi occupa abusivamente. Tutto questo mentre l’Ente regionale ha dato il placet al Piano di risanamento della sua azienda di edilizia pubblica, Ater Roma, che ad oggi gestisce circa 48mila alloggi nella Capitale. E che intanto ha messo in vendita quasi 5mila unità abitative in zone di pregio, da cedere a prezzi di mercato, scontentando almeno parte del proprio partito.
ATER: VIA AL MAXI-PROGRAMMA DI COSTRUZIONE
Operazione di s-vendita, quest’ultima, volta a far cassa non solo per finanziare i grossi buchi di bilancio, ma anche per liberarsi di immobili vecchi e in condomini misti (in cui la manutenzione risulta più onerosa), da sostituire tramite nuovi programmi costruttivi. Come il piano triennale da 708 alloggi varato da Ater Roma appena qualche mese fa. Sul piatto circa 68 milioni di euro arrivati da Regione e Ministero di Infrastrutture e Trasporti, di cui 11 saranno utilizzati per la riqualificazione esterna del “Serpentone”, ovvero il maxi-complesso residenziale del Corviale (XV municipio), dove intanto si prevede la realizzazione di 103 appartamenti al quarto piano dello stabile, per anni simbolo delle occupazioni abusive. Da Laurentino 38 (IX) a Ponte di Nona (VI), passando per Ostia (X), Primavalle (XIV), Cesano (XV), Tor Vergata (VI), Quarticciolo (V) e Tiburtino III (IV): sono le zone interessate dagli interventi di edificazione. Con un occhio al consumo di suolo, visto che il 20% degli alloggi sarà realizzato su cubatura esistente, grazie a densificazioni e frazionamenti oltre che a cambi di destinazione d’uso.
IL PIANO – RAGGI PER L’EDILIZIA SOCIALE PRIVATA
E sempre di cambi di destinazione d’uso si parla nel piano, varato il mese scorso dal Campidoglio, riguardante la ‘rigenerazione’ – in realtà ricostruzione e ampliamento – di edifici dismessi, molti dei quali verranno trasformati in alloggi di housing sociale. La scorsa estate il Comune di Roma ha lanciato un nuovo bando per un programma costruttivo di housing sociale in località Roma – Santa Palomba. Un piano per 4mila nuovi abitanti a Santa Palomba (XI), presentato in pompa magna dalla sindaca Raggi nel 2018 e i cui lavori sono già in partenza, piano contro cui si sono scagliati molti grillini, in Campidoglio e in Regione Lazio.