L’odissea della Metro A continua e i romani hanno accolto il 2020 con ben tre stazioni chiuse. Dopo Barberini, interdetta al pubblico dallo scorso marzo, e Baldo degli Ubaldi, il cui stop alle corse è arrivato ad ottobre, dal 30 dicembre i treni non si fermano nemmeno a Cornelia. Semaforo rosso sopraggiunto a causa – proprio come per la fermata Baldo degli Ubaldi – del “proseguimento dei lavori di revisione ventennale di scale mobili e ascensori”, ha specificato Atac in una nota stampa. Nuovi disagi tra i cittadini, turisti e commercianti, polemiche invece sul fronte politico. La commissione capitolina Mobilità si è quindi riunita in seduta straordinaria l’8 gennaio, chiedendo l’audizione dei vertici di Atac. E così, presso il Dipartimento Mobilità di Roma Capitale, in via Capitan Bavastro a Garbatella, si sono presentati il direttore di esercizio dell’Azienda, Gianni Nicastro, e il direttore dell’area tecnica, Stefano Pisani. E se Baldo degli Ubaldi hanel frattempo riaperto i battenti il 10 gennaio, dopo 86 giorni di chisura, sulle date di riapertura di Barberini e Cornelia, nonostante le rassicurazioni di Atac, restano ancora diversi dubbi, sorti dietro un’impasse burocratico tra Comune, Azienda e l’Ufficio speciale trasporti impianti fissi (Ustif) del Ministero dei Trasporti. Dubbi che si concentrano soprattutto sulla programmazione dei lavori, rimarcati dallo stesso assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese, presente alla seduta. Tavolo a cui hanno partecipato anche comitati e associazioni di commercianti che chiedono indennizzi e sgravi fiscali per i danni economici subiti.
BARBERINI: OLTRE 10 MESI DI STOP
Stiamo parlando di quelli che operano nell’area della stazione Barberini. Sicuramente il caso più spinoso, che sconta il sequestro da parte della magistratura del 23 marzo 2019, quando si è verificato il cedimento di una scala mobile (senza feriti). Atto secondo nell’ambito dell’inchiesta sulle carenze nella manutenzione sulle linee della metropolitana di Roma, scattata a seguito dell’incidente avvenuto a Repubblica in occasione di Roma-Cska Mosca del 23 ottobre 2018. I sigilli a Barbernini sono stati progressivamente revocati e la stazione doveva riaprire entro fine anno, ma è notizia di questi giorni che una delle scale mobili, la numero 335, non ha superato il collaudo effettuato dai tecnici dell’Ustif. «Si tratta di una delle due scale sottoposte a revisione generale», ha spiegato in commissione Gianni Nicastro. «Per le due scale sottoposte a revisione straordinaria invece – ha proseguito il direttore di esercizio – Ustif, in data 17 e 18 dicembre, ha dato parere positivo circa la continuazione del pubblico servizio delle strutture fino alla scadenza della revisione. Così com’è arrivato il nulla osta tecnico relativo all’altra scala per cui era necessaria una revisione generale. I lavori sulla scala 335 termineranno il prossimo 24 gennaio, ma per la riapertura si dovrà aspettare il collaudo di Ustif e il decreto dirigenziale della Regione». Come per dire che i tempi potrebbero allungarsi rispetto alla fine del mese. E comunque si parla di una riapertura solamente ‘in uscita’: a Barberini si potrà scendere dalla metro, ma non ci si potrà salire.
CORNELIA: DEFINITI I TEMPI
Tempi ben più lunghi, invece, per la stazione Cornelia, l’ultima in ordine di tempo a ricevere lo stop: «I lavori erano iniziati a stazione aperta. Ma serviranno altre 14 settimane a partire dal 1° gennaio», ha annunciato Nicastro. «Si dovrà effettuare la revisione generale di diciotto scale». Le tempistiche saranno grossomodo le stesse di quelle che hanno interessato le operazioni di revisione a Baldo degli Ubaldi, per cui sono arrivati proprio in questi giorni i nullaosta. Anche se per la fermata Cornelia si starebbe valutando un semaforo verde anticipato, nel caso non vi siano interferenze di cantiere tali da aspettare la consegna definitiva dei lavori.