La caduta degli alberi
Il parco, infatti, era chiuso dal 22 Dicembre a causa della caduta di ben cinque alberi dovuta ai forti venti di fine anno. L’Assessore all’ambiente del Municipio VIII, Michele Centorrino, si era immediatamente attivato, scrivendo all’Assessore all’ambiente di Roma Capitale, Laura Fiorini, e al Dipartimento Ambiente, senza tuttavia ottenere alcuna risposta. In data 3 dicembre, Centorrino aveva commentato: “Ormai le emergenze si accumulano con i danni annessi, parco Falcone Borsellino è chiuso dal 22 dicembre, alberi e rami ancora per strada o nelle aree verdi. Ad oggi nessun piano straordinario è stato messo in campo dal Comune di Roma, si va avanti con le esigue forze del servizio giardini. Ora praticamente tutti i mezzi del servizio giardini del Comune di Roma che operano sul municipio si sono fermati per rotture o manutenzioni, senza una soluzione ponte in attesa delle riparazioni è tutto ancor di più rallentato.” Quella che si era delineata, era, dunque, una situazione non rosea per il Parco e per i cittadini della zona che potevano usufruire, all’interno del quartiere, di un solo altro parco, tra l’altro piuttosto decentrato.
Le novità
Manolo Palazzotti, Presidente del Comitato Parchi Colombo ha invece comunicato a il Caffè la buona notizia: “I lavori da parte del Servizio giardini sono finalmente iniziati l’ 8 Gennaio, dopo non poche pressioni da parte nostra”. Nonostante il ritardo evidente, Palazzotti è positivo: “Probabilmente il ritardo è stato dovuto alla generale debolezza del Servizio Giardini di Roma e al caos del periodo Natalizio. Noi non vediamo l’ora di riaccudire il nostro Parco e ripiantare le alberature rovinate”. L’agitazione è stata anche dovuta al fatto che il Parco non ha mai avuto una vita facile. Quella del 22 Dicembre, infatti, non è stata la prima chiusura del giardino, ma già pochi mesi prima l’area era stata blindata a causa del cedimento del cancello, dovuto ad un uso sproporzionato dei giochi e delle strutture del Parco e ancora prima, alla realizzazione del playground.
Una storia travagliata
Tornando indietro nel tempo Manolo Palazzotti racconta a il Caffè la storia travagliata del Parco: “Il Parco nasce negli anni 70 per la volontà del CdQ di allora. La zona era estremamente degradata e nel 1992, con la crescita degli alberghi per la Fiera di Roma, il Parco sarebbe dovuto essere sostituito con un albergo di 10 piani. Per primi abbiamo usato una legge che permette ai cittadini di fare una proposta di deliberazione di iniziativa popolare e siamo riusciti a raccogliere 12 mila firme, salvando il parco dalla sua cementificazione. Quindi dopo il voto l’area è diventata ufficialmente verde pubblico.” La storia del giardino non sarebbe ancora finita, poiché, come racconta Centorrino, il Parco avrebbe dovuto difendersi negli anni, a causa del grandissimo valore economico dell’area, da altre speculazioni economiche che avevano tentato di andare contro il piano regolatore senza successo, come il PUP (Piano urbano parcheggi). Il Presidente del Comitato Parchi Colombo sottolinea orgoglioso: “L’importanza del Parco risiede nell’essere stato il primo esempio di partecipazione popolare al piano regolatore della città, e, ovviamente, nell’importanza storica delle sue commemorazioni per Falcone Borsellino, alle ultime delle quali ha preso parte anche la Sindaca Virginia Raggi”.