Per la parte corrente, 90mila euro sono stati destinati al prosieguo delle attività della Casa di Leda, la prima casa-famiglia aperta in Italia per donne condannate con figli di età inferiore a dieci anni. 40mila euro, invece, sono stati destinati alle università di Roma Tre e Tor Vergata che, in virtù di appositi protocolli d’intesa sottoscritti con il Garante e con il Provveditorato, sono impegnate nel tutoraggio didattico dei detenuti iscritti presso i propri corsi di studio.
I restanti 120mila euro sono stati assegnati tramite bandi pubblici per la realizzazione di laboratori teatrali e progetti finalizzati al reinserimento sociale e alla promozione della pratica sportiva negli istituti di pena. Per la realizzazione di laboratori teatrali, sono stati ammessi e finanziati i progetti presentati dalle associazioni Arte Studio, La Ribalta, Sangue Giusto, Forte Apache e Per Ananke che si svolgeranno nel corso del 2020 nei penitenziari di Regina Coeli, Viterbo, Rieti, Velletri, Latina, Rebibbia Nuovo Complesso, Rebibbia femminile e Civitavecchia. Per quanto riguarda invece le attività trattamentali le domande finanziate sono quelle delle associazioni Edi, Arci Solidarietà Viterbo, Ancei, Vic Volontariato e A buon diritto e interesseranno l’Istituto penale minorile di Casal del Marmo e le carceri di Viterbo, Cassino, Rebibbia e Frosinone.
I 250mila euro stanziati per la Parte capitale riguardano invece gli “Interventi strutturali volti al miglioramento della condizione carceraria esistente negli Istituti penitenziari del Lazio”. Diverse le finalità degli interventi finanziati: dal sostegno alla genitorialità ed alla conservazione e miglioramento della vita affettiva e relazionale dei detenuti al reinserimento sociale e lavorativo, al benessere psicofisico e alle forme di espressività, creatività e riflessione. Trova così spazio la realizzazione di otto gazebo per l’area verde destinata ai colloqui all’aperto dei detenuti con i familiari nella Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso.
Per il “sostegno al reinserimento sociale e lavorativo” è stata anche finanziata la ristrutturazione dell’area esterna per consentire l’accesso delle detenute di alta sicurezza a spazi dedicati ad attività lavorative nella Casa Circondariale di Latina.
Ci sono poi gli interventi per il “sostegno al benessere psicofisico”: dalla ristrutturazione dei campi di calcio e sportivi di Rebibbia, Rieti e Frosinone, all’attrezzatura dell’area verde finalizzata ad attività motorie e ricreative nella Casa Circondariale di Viterbo. Infine quelli a “sostegno delle forme di espressività, creatività e riflessione” con l’approvazione della ristrutturazione delle sale teatro dei penitenziari di Rebibbia e Velletri.
“È molto importante il fatto che la Regione Lazio, di concerto con l’Amministrazione penitenziaria, torni a programmare i propri interventi, con risorse proprie, nel campo dell’esecuzione penale e specificamente detentiva”, commenta il Garante regionale Stefano Anastasìa. “Si tratta di un investimento che si affianca a quelli già posti in essere a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo e destinati alla formazione professionale, all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale delle persone detenute o comunque provenienti da percorsi penali, e a cui si spera potranno a breve aggiungersi quelli destinati dalla Cassa delle Ammende a progetti condivisi con le Amministrazioni della giustizia”. “In questo modo – conclude il Garante – in un momento particolarmente delicato per le nostre carceri, la Regione adempie alle proprie responsabilità per il reinserimento sociale delle persone detenute, che si affianca al delicato compito della loro assistenza sanitaria, rendendo evidente quanto l’effettiva attuazione dell’articolo 27 della Costituzione richieda il concorso e il pieno coinvolgimento degli enti territoriali, responsabili di parte significativa delle azioni e degli interventi necessari per il rispetto della dignità dei detenuti e il loro migliore reinserimento sociale a fine pena”.