RAGGI FACCIA A FACCIA COI RESIDENTI
Lunedì mattina 16 dicembre il nuovo incontro, stavolta un faccia a faccia coi cittadini al centro anziani, a partire dai rappresentanti della “Libera assemblea di Centocelle”, nata dopo gli incendi dolosi alla libreria ‘La Pecora elettrica’, alla pinseria ‘Cento55’ e al pub ‘Baraka bistrot’. “Avete ragione quando dite non è possibile che si aspetti che accada qualcosa per intervenire – ha detto la Raggi -. Dopo gli incendi la prima cosa che abbiamo chiesto ad Acea è stato illuminare il parco di fronte a via delle Palme. Non è un intervento definitivo, servirà interrare i cavi, ma intanto bisognava dare un segnale. Ora con Acea si proseguirà il lavoro di mappatura delle strade meno illuminate per poi procedere con degli interventi, ci sono 35 progetti”.
“NON C’È NESSUNA MILITARIZZAZIONE”
“Non c’è nessuna militarizzazione! Finitela!”, ha, invece, rassicurato i presidente del Municipio V, Giovanni Boccuzzi, pure lui presente all’incontro, per calmare i presenti preoccupati dalla presenza massiccia delle forze dell’ordine. Raggi, che intende duplicare nelle prossime settimane con incontri negli altri municipi, secondo le priorità, ha promesso per Centicelle una maggiore attenzione: “Ci vedremo una volta al mese, per ascoltare il territorio” .”Cercheremo così di capire che cosa vuole il territorio dal punto di vista culturale e sociale. Vogliamo mantenere vivo lo spirito di Centocelle che è molto vivace”. RIFIUTI: RAGGI
RICORRE AL TAR CONTRO LA REGIONE
Ma Centocelle è solo uno dei problemi di casa Raggi. Il primo resta il tema rifiuti. Sul punto la sindaca ha dichiarato guerra totale alla Regione. Sconfitti anche i pentastellati che credevano fosse utile la trattativa sulla discarica da attivare in tempi record in città, così come prescritto dal presidente Zingaretti. La giunta comunale invece si è riunita e ha deciso di presentare ricorso al Tar contro l’ordinanza della Regione che impone a Virginia Raggi di scegliere il sito dove smaltire i rifiuti, in vista della chiusura della discarica di Colleferro fissata per il 15 gennaio. Un atto di ricorso non firmato però da Laura D’Aprile, la dirigente della direzione rifiuti, che pure era stata scelta dalla sindaca per seguire il settore. È rimasto così inascoltato l’appello del ministero dell’Ambiente, Sergio Costa, di instaurare il dialogo tra istituzioni. Certo che, per il momento, di soluzioni in vista non se ne vedono.
ROMA RIDOTTA A “DISCARICA A CIELO APERTO”
Le opposizioni continuano a dare battaglia per i rifiuti che abbondano sulle strade. L’ultimo attacco è firmato dal capogruppo del Pd, Giulio Pelonzi. “Spero che l’intervento di D’Aprile e dello stesso Ad di Ama Zaghis sveglino finalmente la sindaca dal ‘sonno della ragione’.”, ha attaccato Pelonzi, “Roma è ridotta ad una discarica a cielo aperto, Ama è senza piano industriale e con il bilancio in rosso, i romani pagano la Tari più alta d’Italia perché portare fuori i rifiuti costa alla città 200 milioni l’anno. I rifiuti sono da sempre un problema, ma con gli errori di questa amministrazione il problema si è trasformato in una catastrofe”.
FUORI IL VIGNETTISTA DI FIDUCIA
Cambiando tema, la Raggi nei giorni scorsi ha, invece, risolto presto un’altra polemica. Ha tagliato la collaborazione col vignettista Mario Improta, ingaggiato a titolo gratuito per realizzare un ‘fumetto civico’ per Roma distribuito nelle scuole. La sindaca dopo l’ondata di critiche suscitata da una vignetta di Improta sulla Brexit in cui l’Ue era raffigurata come Auschwitz, non solo si è dissociata, ma ha chiesto al disegnatore di interrompere il rapporto col Campidoglio. Una decisione arrivata dopo le proteste dell’Auschwitz Memorial, che ha bollato tutto come “una vergogna” e della comunità ebraica cittadina che, per voce della presidente Ruth Dureghello, aveva sottolineato come “fare satira utilizzando Auschwitz è un errore pericoloso perché non si può relativizzare la Memoria per fini politici sopratutto quando ci si assume la responsabilità di produrre materiale per gli studenti”. La levata di scudi contro Improta, detto ‘Marione’, era partita dal Pd capitolino.
(Ade.Pie.)