Il Progetto
Monica Milani, ideatrice del progetto, racconta la realtà del quartiere: “Corviale è stato abbandonato e vive ancora questo senso di isolamento dal resto della città. I primi anni del quartiere furono difficili perché l’iniziale progetto per il quartiere non è mai stato completato, e molti degli spazi comuni che sarebbero dovuti servire per creare nuovi servizi sono stati occupati. Il quartiere è stato visto come un luogo di perdizione.” Sorprende, dunque, che un centro così ricco di vita e cultura possa sorgere in un quartiere così problematico, ma Monica Milani, descrivendo il suo particolare concetto di arte, come strumento per entrare in relazione con gli altri e quindi creare una comunità più coesa, risponde: “Da artista ho cercato una forma creativa per modificare quel posto come strumento. Volevo rimettere l’arte contemporanea al centro della vita dei cittadini, infatti l’arte è stata emarginata dalla vita dei territori, mentre io da artista penso che l’arte è originalità dell’individuo. Se la persona ha la possibilità di esprimere se stessa può accettare l’originalità e la diversità dell’altro”. Il quartiere di Corviale, dunque, secondo l’artista, aveva bisogno di un progetto di questo tipo, per recuperare la sua vitalità. Nel 2005 l’artista vinse un bando dell’assessorato alle periferie del Comune di Roma che le fece ottenere la convenzione per attuare il suo progetto. Nonostante le iniziali difficoltà, Monica Milani fu la prima ad ottenere dal Comune di Roma l’autorizzazione triplice per rappresentazioni teatrali, concerti, serate danzanti ed ogni tipo di attività culturale.
Una realtà per tutta la Città
Inizialmente il centro soffrì la stessa esclusione del quartiere, poiché turisti e cittadini evitavano di raggiungere la periferia romana. Oggi la situazione è cambiata notevolmente, infatti il Mitreo è frequentato da tantissime persone, incluse famiglie con bambini, presentandosi come un luogo dedicato a tutti e non solo di nicchia, allo scopo di stare insieme in maniera diversa e creativa. All’interno del centro sono presenti tantissime associazioni, che insieme a “Mitreo-Iside” di Monica Milani, offrono ogni giorni corsi, laboratori, mostre su ogni linguaggio dell’arte, dalle arti visive, musicali, il teatro, alla danza e molte altre. Monica Milani descrive il Mitreo: “Ho cercato di costruire degli spazi di aggregazione e confronto. Il Mitreo è un open space circolare, dove contemporaneamente si fanno molte cose e bisogna misurarsi con gli altri, cioè realizzare un progetto nel rispetto della presenza degli altri.” Dunque il Mitreo è un cuore che pompa costantemente energia, cultura, idee ed innovazione, un centro di aggregazione, di riferimento culturale, nel quale possono incontrarsi persone con interessi di tutti i tipi, unendo cultura, socialità, sviluppo e impegno sociale. Monica Milani spiega: “Ho iniziato a creare una rete sul territorio, di istituzioni, cittadini, associazionismo e nel 2019 ho vinto il premio Cultura di Gestione per la rigenerazione urbana di Federculture, grazie al modello che ho messo in piedi, inserendo attività ed eventi, con poche risorse, ma grazie alla rete che ho costruito.”
Il rischio chiusura
Nonostante la grande importanza che questo luogo detiene nel quartiere ed in tutta la città di Roma, la Giunta non ha rinnovato la convenzione, che scadrà a dicembre 2020. La gestione dell’area sarà messa a bando in base alla delibera 140 del Comune di Roma che prevede il riordino delle concessioni degli immobili e proprietà del Comune. La Decisione nefasta andrà a colpire tutta la comunità, che si è fortemente opposta alla decisione e spera di riuscire a trovare una soluzione entro la data di scadenza. Monica Milani ha messo tutta se stessa nel progetto, commentando: “il Mitreo è un’opera d’arte perché è calzante con quello che ho sempre pensato rispetto al valore dell’arte: qualcosa a servizio dell’essere umano e che lo aiuta a conoscersi meglio. È vero che è nato da me, ma è un progetto collettivo.”