AFFITTI SEMPRE SALDATI ZERO CONTRIBUTI PUBBLICI
La sede, ricavata in un edificio comunale, era stata assegnata nel 1997, con concessione amministrativa per 6 anni, rinnovabile. Affitti sempre saldati, zero contributi pubblici. Tra la manutenzione della sede – di cui il Comune per contratto non si occupa -, le tasse di smaltimento rifiuti, le bollette, l’affitto e il necessario per i ragazzi che frequentano il centro, le spese ordinarie, però, le spese si aggirano sui 7mila euro l’anno. Nessuna possibilità di regolarizzarsi con gli arretrati.
LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG
Dietro al rischio chiusura degli adeguamenti disposti dal Dipartimento Patrimonio. Nel 2010 l’affitto viene aumentato. Nel luglio 2011, una nuova lettera raccomandata informa che il canone è stato raddoppiato e con effetto retroattivo. L’associazione avrebbe dovuto pagare oltre ventimila euro per sanare l’arretrato avendo pagato “solo” quanto già fissato. Ora il Club degli Hamici ha lanciato una petizione sulla piattaforma change.org. “Aiutateci a mantenere aperta la nostra sede”, è l’appello, “se non avremo donazioni per almeno 500 euro al mese, saremo costretti a chiudere la sede alla fine di gennaio 2020”
L’APPELLO DELL’AVVOCATO
L’avvocato Licia D’Amico, vicina al Club degli Hamici, e sempre in prima linea nelle iniziative benefiche, ha informato di persona la sindaca per chiedere una soluzione contro la chiusura del centro. E Virginia Raggi, che ne era all’oscuro, ha chiesto tutti gli aggioranemnti del caso. Purtroppo però la Raggi non potrà essere l’ospite d’onore per lo spettacolo natalizio “I colori della Natura” che i ragazzi del centro hanno organizzato per il 18 dicembre. Per suo conto ha risposto il Cerimoniale: “Impegni indifferibili e collegati al Suo mandato di Sindaco di Roma Capitale non le consentono, come avrebbe desiderato, di partecipare. La Sindaca, nell’augurare il pieno successo dell’evento porge molti cordiali saluti”.