È ancora caos riguardo al bando mense 2017-2020, affidato con due anni di ritardo per soli sei mesi. Dopo la protesta dei genitori preoccupati per il costo troppo basso dei pasti scesi da 7 euro a 4 euro, è la volta dei sindacati. Nei giorni scorsi Elena Schifino, segretaria regionale della Filcams Cgil di Roma e del Lazio, ha organizzato una manifestazione per protestare contro la situazione di circa 500 lavoratori impiegati nelle mense che resta appesa ad un filo. Da Roma Capitale, infatti, hanno emesso una nota stampa spiegando che «il Dipartimento Politiche Educative ha incontrato le aziende aggiudicatarie della gara d’appalto per il servizio di ristorazione educativa e scolastica che partirà a gennaio 2020 e riscontrato da parte loro l’impegno ad assorbire il personale ad oggi impiegato nei servizi rispettando la clausola sociale a garanzia dei livelli occupazionali». Secondo quanto spiega Anna Schifino al Caffè, invece, la situazione è opposta. «A settembre – chiarisce – avevamo siglato con il Comune un accordo sulla base del quale avevamo ritirato lo sciopero previsto per il 16 e 17 dello stesso mese. Roma Capitale ci aveva garantito che avrebbe risolto le criticità prima di aggiudicare il bando, facendo firmare alle nuove aziende un protocollo per garantire i livelli occupazionali di tutti i lavoratori, anche riguardo al parametro orario. Così non è stato. Il Comune ha incontrato le aziende che, a voce, hanno rassicurato sui lavoratori senza che sia stato firmato alcun protocollo per iscritto come ci era stato promesso e senza che siano state affrontate le tematiche della retribuzione e del parametro orario». Per queste ragioni i sindacati non si fidano e circa 500 cuochi e addetti mensa sono scesi in piazza per protesta.
10/12/2019